Centro Aias di Terzo Cavone, un open day per sollecitarne l’apertura

L'open day che si è svolto sabato 28 maggio presso il Centro Aias di Terzo Cavone è stato una vera e propria provocazione lanciata alle istituzioni pubbliche competenti che, nonostante siano passati circa 2 anni dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione della sede, non creano ancora le condizioni per la sua apertura ufficiale al pubblico.
La genesi del progetto risale ad ottobre 2010, quando l'Aias, associazione nata a Potenza negli anni '70 per aiutare i disabili sia in ambito sociale che sanitario, firmò un "Accordo per la ristrutturazione e nuovo disegno organizzativo territoriale" con la Regione Basilicata. Nella Delibera di riferimento (D.G.R. n. 1706 del 12 ottobre 2010), era prevista la realizzazione, presso l'ex scuola della frazione di Scanzano Jonico, di un Centro semiresidenziale diurno socio-riabilitativo, una "struttura di appoggio" alla vita familiare che avrebbe dovuto ospitare 15 disabili con più di 18 anni. Nel 2011, però, la Giunta regionale disponeva il divieto per le Aziende sanitarie di stipulare nuovi contratti con le strutture pubbliche e private autorizzate ed accreditate. Nel 2014, l'AIAS venne formalmente autorizzata dalla Regione Basilicata a trasferire l'ambulatorio dal Comune di Montalbano Jonico a quello di Scanzano Jonico, esattamente presso la nuova struttura di Terzo Cavone.
Più volte sollecitata dall'Aias, però, l'Azienda sanitaria di Matera (ASM) non ha ancora sottoscritto il contratto per l'esecuzione delle prestazioni in questione, nonostante una nuova DGR del febbraio 2015 impegni il Direttore Generale a stipularli, sulla base dei tetti di spesa determinati per ciascuna struttura privata in base ad indirizzi di carattere generale, nel rispetto del principio di equità di accesso e di garanzia della qualità dei servizi.
Il Centro Aias di Terzo Cavone, che prevede, tra gli altri, laboratori ortesici e protesici, una palestra ed attività di logopedia, psicomotricità, Kinesiterapia, LT PM Cognitivo e Terapia occupazionale, continua a restare chiuso per la mancata contrattualizzazione da parte dell'ASM. Per un giorno, però, ha aperto in via eccezionale le sue porte alle famiglie dei disabili che potrebbero beneficiare dei servizi previsti, alle quali è stato chiesto di unirsi nella battaglia, per cercare di realizzare quello che fino ad oggi sembra destinato a rimanere un sogno nel cassetto dell'associazione potentina.
I genitori, presenti numerosi all'iniziativa, hanno manifestato molta rabbia rispetto alla situazione, la stessa che ha espresso il Presidente dell'Aias, Gerardo Alfonso Grippo, il quale, dopo aver brevemente ripercorso le tappe principali della storia dell'associazione, ha illustrato con orgoglio il modello seguito nell'erogazione dei loro servizi. Un modello che rifiuta l'idea dell'ospedalizzazione, se non nei casi più gravi, e che si sforza di essere il più vicino possibile all'utenza, attraverso tanti centri delocalizzati in luogo di un'unica grande struttura, anche perché il territorio lucano ha una densità di popolazione molto bassa. "A volte – ha spiegato – facciamo anche terapie a domicilio e siamo presenti in alcune scuole dove affianchiamo i professori. Per noi è chiaro che le terapie devono essere garantite anche dopo il periodo scolastico, ma forse non è altrettanto chiaro a chi ci governa".
Nonostante siano stati invitati tutti i sindaci del metapontino e i rappresentanti della Regione Basilicata, all'iniziativa ha partecipato soltanto il primo cittadino di Montalbano Jonico, Piero Marrese, che ha espresso vicinanza all'associazione nella sua battaglia, sottolineando come il Centro Aias di Terzo Cavone abbia tutte le potenzialità per "diventare punto di riferimento per tutto il metapontino. Ho sempre sentito parlare bene dell'Aias, so che riesce a sopperire alle mancanze del pubblico. Ci vorrebbe più sensibilità da parte delle istituzioni".

Marika Iannuzziello

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