Questa volta l'avvistamento è capitato sotto gli occhi giusti e conferma, ancora una volta, la straordinaria importanza naturalistica del golfo di Taranto.
Un gruppo di cinque capodogli è transitato in questi giorni nel mare di Puglia e Basilicata, che dà nuovamente prova del valore inestimabile del suo patrimonio di biodiversità. Se nel passato recente (primavera – estate 2014 e 2015) il passaggio di questi grossi e rari mammiferi era stato documentato da amatori usciti al largo per lo più per una battuta di pesca salvo poi trovarsi a portata di telefonino lo spettacolo sorprendente ed inatteso dei più grandi mammiferi dentati del mondo, lo scorso 10 luglio i capodogli si sono concessi alla strumentazione di Jonian Dolphin Conservation, l'associazione di ricerca scientifica con sede a Taranto che conduce progetti autofinanziati finalizzati allo studio ed alla tutela dei cetacei nello Jonio settentrionale. Durante una delle numerose uscite nelle acque del golfo di Taranto del catamarano Taras, a bordo del quale si realizza un modello di citizen science, inteso come partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica, gli esperti di Jonian Dolphin,, unitamente ai tanti ospiti presenti a bordo ed a quelli di Extraordinaria, l'imbarcazione gemella, hanno avvistato 5 esemplari di Physeter macrocephalus, comunemente detto capodoglio, ovvero il "più grande predatore che esista al momento attuale sulla Terra", come precisato dalla stessa associazione sulla pagina ufficiale facebook di Jonian Dolphin. "Oggi gli ospiti di Taras ed Extraordinaria hanno potuto osservare questi fantastici animali nel loro ambiente naturale.
Straordinario avvistamento che mette il sigillo ambientale su questa zona di estremo rilievo naturalistico". Nel gruppo anche "mamma capodoglio con il suo cucciolo", che ha reso ancora più unica l'osservazione, ampiamente documentata dagli esperti a bordo e dai tanti ospiti entusiasti per l'esperienza unica appena vissuta.
Il nuovo passaggio di capodogli conferma la frequentazione dei cetacei nel golfo di Taranto che, va precisato, comprende tutto l'alto Jonio fra Puglia, Basilicata e Calabria essendo idealmente delimitato ai due capi da Punta Alice e Santa Maria di Leuca. Questo territorio marino fa registrare anche la presenza della balenottera comune e di diverse specie di delfini, delle quali la più diffusa è la stenella striata, diventata stanziale e forte di circa 600 esemplari in 130 miglia quadrate, come documentato dalla stessa Jonian Dolphin, presieduta dall'attivissimo Carmelo Fanizza.
Proprio la stenella striate è oggetto in questo periodo di numerosi avvistamenti nelle acque delle Jonio. Una particolare frequentazione, nelle ultime settimane, è stata registrata anche nelle acque lucanea cavallo fra le marine di Scanzano, Pisticci e Bernalda, dove sono stati avvistati, anche non distanti dalla costa, grossi gruppi di stenelle striate con presenza di cuccioli, che non hanno disdegnato di pronunciarsi in salti ed evoluzioni e di interagire con i natanti che hanno avuto la fortuna di incrociarli anche con una certa frequenza, come testimonia la documentazione a corredo dell'articolo, raccolta in due uscite del Movimento Azzurro che ha accolto a bordo anche il nostro giornale.
Roberto D'Alessandro
pubblicato su Il Quotidiano del Sud