Delibera Tecnoparco, Pietrantuono: ‘Difficile accoglierla, giuridicamente’. Albano: ’È un fatto politico’
- Post 27 Dicembre 2016
Pietrantuono, già immediatamente dopo l'approvazione della delibera citata, aveva precisato che difficilmente la richiesta avanzata, per così dire, in subordine nel deliberato dal Consiglio comunale, cioè la restrizione del conferimento a reflui esclusivamente provenienti dall'area industriale di Pisticci, avrebbe potuto essere accolta. "Vedremo meglio in sede di conferenza di servizi. Credo però che si debba lavorare per il rinnovo dell'Aia con le innovazioni necessarie". Quali? "Penso ad un sistema di controllo e monitoraggio più diffuso e costante, sì da tenere sempre sotto controllo la situazione, nell'interesse di tutti. Già in sede di conferenza abbiamo chiesto l'ausilio dell'Ispra e del Cnr, proprio per garantire la massima tranquillità anche dal punto di vista scientifico. D'altra parte – ha ribadito Pietrantuono – non è possibile dare corso alla richiesta del Comune di Pisticci che chiede di limitare il trattamento ai soli reflui locali: la normativa vigente, infatti, non lo consente e su questo ho il conforto degli uffici preposti".
Da Pisticci, però, avevano chiesto di tenere conto che l'area sulla quale opera Tecnoparco è un Sito di interesse nazionale: precisazione che, in qualche modo, consentirebbe di superare la normativa citata. "Gli uffici competenti mi confermano che non è così: la normativa in questione, infatti, non contiene deroghe relative ai Sin". Quindi, par di capire, o si autorizza il trattamento di qualsivoglia refluo, oppure non si rinnova l'Aia. "Il diniego del rinnovo – ha concluso l'assessore – è in realtà il primo punto nella delibera del Comune di Pisticci. Un punto che sembra in contraddizione con il secondo, quello in cui si chiede di limitare il trattamento ai soli reflui locali. Delle due l'una: o si chiede il diniego del rinnovo, e l'azienda chiude, oppure un'Aia parziale, che, però, non è normativamente prevista". La strada, dunque, sembra segnata.
Piero Miolla
La Gazzetta del Mezzogiorno
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