28Marzo2024

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La vergogna di 'Marco Scerra', dove il provvisorio diventa normalità

marco scerra pisticci tubi acqua volantiIn un Paese “normale” il provvisorio non diventa mai definitivo. In Italia, invece, sì. E’ per questo che, a Pisticci, alcune tubature esterne non adeguatamente coibentate, complice il gelo di questi giorni, si sono ghiacciate lasciando senz’acqua 6 nuclei familiari del rione “Marco Scerra”. Lo stesso che, nella notte fra il 2 e il 3 agosto 2014, fu teatro di un crollo provocato dalla rottura di una conduttura che portò, nelle ore successive, allo sgombero delle famiglie che, ancora oggi, si ritengono miracolate perché, come ha scritto Rosa Iannuzziello, una delle persone interessate, “solo per miracolo ci siamo salvati da conseguenze che non voglio nemmeno immaginare”. Il tutto, grazie “a un angelo che aveva le sembianze di un nostro vicino di casa che lavora a Torino, in ferie in quel periodo, allarmato da una vistosa perdita d’acqua, che ci ha svegliati e allertati”.
Da allora, dopo i primi interventi-tampone, “tutto si è fermato: le case mostrano ancora in bellavista le crepe del crollo sfiorato e gli abitanti sono stati lasciati soli con i loro problemi, in un rimpallo di responsabilità, che, come avviene spesso quando sono coinvolte amministrazioni ed enti, non sembra avere colpevoli”.

icona_fotocameraI tubi "volanti"

Morale della favola? “Le conseguenze di questi eventi ricadono sulle nostre fragili spalle di cittadini vittime innocenti di avvenimenti dovuti ad incuria e pressapochismo. E’ stata infatti demandata alle nostre deboli economie familiari la rimessa in sesto dei danni subiti, mentre all’esterno la provvisorietà e diventata normalità. Dopo il crollo sono state montate tubature volanti per garantire il rifornimento idrico alle abitazioni, in attesa del ripristino di quelle principali. Come spesso avviene in Italia, la provvisorietà è diventata normalità e puntualmente e, con le temperature gelide e la neve di questi giorni, le sventurate famiglie Pastore, D’Alessandro, D’Addurno, Ambrosini, Grossi Maria e Grossi Leonardo, sono rimaste all’asciutto perché i tubi esterni, non adeguatamente coibentati, sono ghiacciati e non consentono il passaggio dell’acqua”.
A quelle citate dalla signora Iannuzziello, vanno aggiunte le famiglie Di Lena, Onorati e Iannuzziello Antonio oltre ad altre abitazioni al momento disabitate.

Avete provato a segnalare il tutto ad Acquedotto Lucano? “Al numero verde non risponde nessuno e non sappiamo a chi rivolgerci. Se la situazione metereologica avversa dovesse continuare, per quanto tempo rimarremo senz’acqua? C’è qualcuno a cui interessa la nostra situazione, o, come sempre, dobbiamo sperare nell’intervento divino che faccia tornare il bel tempo?”, ha concluso Iannuzziello.
Quando inizieranno i lavori di consolidamento di Marco Scerra, che riguardano anche la chiesa di San Rocco? Rosa Iannuzziello ha posto la domanda al sindaco di Pisticci, Viviana Verri, ricordando che, in estate, don Rocco Rosano aveva parlato di una riapertura per la festa patronale 2017. “Questa promessa, fatta da un sacerdote che per esprimersi in questo modo sicuramente ha avuto garanzie dagli organi competenti, ci aveva fatto sperare in un rapido avvio dei lavori. Invece siamo a gennaio e tutto tace. Fuori si gela, noi siamo senz’acqua e nessuno sembra preoccuparsene. Non posso addebitare al sindaco e alla sua giovane amministrazione la responsabilità di questa situazione, ma spero che almeno chi governa ora possa farsi carico dei problemi del rione”.

Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno