20Aprile2024

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Solidarietà sui luoghi del terremoto: da Pisticci 20 quintali di beni alimentari

Due camion di alimenti, raccolti grazie alla catena della solidarietà, sono stati consegnati domenica scorsa nelle Marche, in alcuni fra i tantissimi centri colpiti dai terremoti che dallo scorso agosto stanno devastando il centro Italia. L’iniziativa è stata intrapresa e coordinata dalle Caritas e dalle associazioni di volontariato del territorio di Pisticci e dei Comuni di Laterza e Castellaneta.
Solo dal centro jonico, dopo le raccolte effettuate su Pisticci e Marconia, sono stati inviati circa 20 quintali di beni individuati come utili per lenire l’emergenza di popolazioni ormai stremate per via di un lungo incubo che in alcuni casi ha spazzato via intere comunità, chiamate poi a fare i conti con una successiva emergenza neve dalle dimensioni straordinarie.
“Una delegazione, composta da volontari di Pisticci e Marconia e dal consigliere comunale Filippo Ambrosini – ha spiegato il sindaco di Pisticci, Viviana Verri - ha raggiunto la cittadina marchigiana di Visso, duramente colpita dal terremoto, per portare beni di conforto e di prima necessità alle popolazioni locali grazie alle donazioni effettuate con generosità da imprese locali, cittadini e associazioni, Caritas Parrocchiale Marconia, Caritas Pisticci, Centro Sociale Anziani Pisticci e Pro Loco.
Il consigliere comunale Filippo Ambrosini ha consegnato alle Forze dell'Ordine operative sul territorio un messaggio di solidarietà e vicinanza a nome dell'intera comunità pisticcese”.
Partita sabato notte scorso, la delegazione di volontari è arrivata sui luoghi destinatari degli aiuti domenica mattina. Oltre che su Visso, ha operato a Pieve Torina e Castelsantangelo sul Nera, coordinandosi con le aree attrezzate come centro di raccolta e distribuzione e visitando anche alcuni campi.
La missione di solidarietà ha avuto, al di là della sua connotazione pratica e necessaria, un risvolto umano importante sia per i volontari che per una popolazione distrutta anche sotto il profilo psicologico, costretta a fare i conti con la dimensione, che in alcuni casi si teme essere irrecuperabile, dei paesini fantasma, ormai rasi al suolo dai numerosi eventi sismici registrati in questi mesi terribili, e con una condizione di precarietà ed incertezza che si procrastina da mesi. Chi ha deciso di rimanere a Visso, ad esempio, vive nelle roulotte dopo aver perso la propria abitazione.
I volontari sono rientrati domenica notte dopo aver concluso le consegne in programma, arricchiti da una esperienza che gli ha permesso di toccare con mano le grandissime difficoltà di cittadini che dall’oggi al domani hanno visto crollare le loro certezze ed abitudini e sono oggi chiamati a far fronte ad una quotidianità problematica e precaria, difficile da comprendere pienamente a distanza.

Roberto D'Alessandro