19Aprile2024

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La mia Tanzania: il missionario padre Riccardo Maria Riccioni fa visita a Pisticci

Tra il pomeriggio di venerdì e la mattina di sabato scorsi si è svolta a Pisticci la breve ma intensa visita di Padre Riccardo Maria Riccioni, frate francescano, missionario italiano in Tanzania da circa 34 anni, povero tra i poveri, che ha fondato una comunità francescana con voto assoluto di povertà, capace di realizzare asili e scuole destinate agli ultimi degli ultimi e cioè a coloro che giammai avrebbero avuto la possibilità economica di studiare, tenuto conto che in quelle zone studiare significa vivere nella struttura scolastica  24 ore su 24.
Le sue scuole, poverissime di strutture  ma di riconosciuto alto valore qualitativo didattico, sono accessibili a tutti, maschi e femmine, sia cristiani che musulmani, che studiano amichevolmente insieme senza alcun problema, - anche se la frequentazione di persone di religione musulmana in una scuola creata da un frate cristiano, da qualcuno , specie in passato, è stata considerata una grave minaccia  per l’ipotesi della cd sharia-, dando così vita ad un limpido esempio di vita comunitaria ove regna la pace e la fratellanza, in un contesto di grande gioia e speranza nel futuro. Per ogni giovane che si diploma, specie nella suola di Padre Riccardo, vi è il lavoro assicurato e, con il relativo unico salario, potrà vivere una intera famiglia composta normalmente, da una o due  decine di persone.
"Ho conosciuto Padre Riccardo per puro caso , nel 2010 a Morogoro in Tanzania – riferisce l’avv. Giandomenico DI PISA - , nel mio ultimo giorno di permanenza allorquando, verso l’ora di pranzo nel mentre sporchi e stanchi tornavamo a casa, ebbi modo di ascoltare un bellissimo canto di bambini chiaramente in  swaili , lingua dolcissima, notoriamente definita la voce degli angeli. Feci di tutto per capire da dove proveniva il canto che mi aveva letteralmente affascinato e , dopo non pochi tentativi,  ci imbattemmo in un asilo poverissimo, dove un nugolo di bambini, perlopiù scalzi,  vivacissimi ma educati, seguivano la loro maestra Zita. Il loro canto penetrava il cuore e così io chiesi il permesso di filmarli ma la maestra , gentilmente, mi comunicò che l’unico che poteva dare il permesso era il direttore, che però in quel momento era assente: io dichiarai di essere disponibile ad aspettarlo e così lei mi introdusse in quello che lei – in inglese – chiamò “ il convento dei frati “, cioè la struttura principale della comunità. Nell’attesa ebbi modo di osservare la estrema inenarrabile povertà della struttura che mi lasciò anche il non gradito souvenir di una zecca sul ginocchio, che sconvolto rimossi a casa. Il direttore, come avrete già compreso, era Padre Riccardo Maria Riccioni. Ci conoscemmo stando insieme tutta la giornata e , nell’occasione, avendo compreso lo spessore spirituale straordinario di  questa persona, realizzai una improvvisa  ma eloquente intervista documentario, che vi invito a seguire con attenzione perché  più di ogni  parola  fa comprendere il fenomeno di un frate poverissimo, senza risorse economiche , che con il cuore puro di chi ha destinato la sua eroica esistenza ai bisognosi e che per molte ore al giorno scandisce la sua vita con la preghiera e la meditazione, grazie alla Provvidenza del Signore , è riuscito a creare asili e scuole per circa 4000 bambini e ragazzi, destinati a diventare la classe dirigente della Tanzania e così consentire a loro di vivere in pace nella loro terra, senza necessità lasciarla con pericolose avventure migratorie". 
Nella sua visita a Pisticci Padre Ricardo è stato ricevuto dal parroco Don Michele Leone con cui ha concelebrato la Santa Messa di venerdì sera e hanno subito dopo tenuto un incontro con la chiesa piena di fedeli, nel corso del quale è stato proiettata l’intervista documentario sopra menzionata.
A seguire  la visita alla chiesa di Cristo Re con Don Giuseppe e dipoi la visita e le confessioni ad alcuni anziani ed ammalti.  La serata si è conclusa a tarda notte  nel ristorante l’Incontro ove Padre Riccardo ha avuto modo di gustare le prelibatezze nostrane che il buon Beniamino ha presentato con generosità. Il giorno dopo e cioè sabato mattina, un’ora di Adorazione, nell’apposita cappelletta,  e visita alla Chiesa Madre con Don Rocco Rosano e dipoi all’Abbazia del Casale ove attendeva Don Leonardo Selvaggi. Prima di lasciare il paese per prendere il treno delle 10,30 a Ferrandina Scalo,  Padre Riccardo, entusiasta  ed emozionato per le bellezze del paese e l’accoglienza ricevuta, ha dato una particolare benedizione a  Pisticci ed a tutti i suoi abitanti.
La comunità  fondata da Padre Riccardo si chiama  "I Piccoli Fratelli e Sorelle d’Africa": sono francescani missionari della Chiesa Cattolica con base in Morogoro (Tanzania).  
La loro è un’associazione di vita consacrata a Dio tramite la promessa di osservare i consigli evangelici di castità, povertà ed obbedienza secondo una sana inculturazione del carisma di fraternità e minorità ereditato da san Francesco di Assisi.  
La loro forma di vita si propone di seguire Gesù con la pratica comunitaria del suo Vangelo in solidarietà coi più poveri di oggi così da essere una buona notizia per essi e per tutti quelli che anelano ad un mondo di giustizia, pace ed amore.
Credendo che esso resterà solo un sogno se gli uomini e le donne cercheranno di costruirselo con le proprie forze, i Piccoli Fratelli e Sorelle d’Africa ricorrono alla preghiera giorno e notte perché l’assiduo contatto e colloquio col Padre comune doni alle menti la gioia della verità, unisca i cuori, purifichi e rafforzi in tutti l’intenzione di servire generosamente i più bisognosi, e ne faccia strumenti della sua pace.  
E’ lo Spirito Santo, comunicato tramite Gesù morto e risorto, a compiere tale trasformazione di ognuno e di tutti per renderli insieme testimoni di Cristo fino agli estremi confini della terra.  
L’annunzio del suo nome, della sua vita, della sua croce gloriosa, del suo mistero e del suo insegnamento costituisce il massimo servizio che possono rendere ai loro fratelli e sorelle in umanità.  
Ad esso si affiancano opere di promozione umana e piccoli gesti quotidiani di condivisione di quanto ricevuto dalla mano di Dio attraverso il proprio lavoro o i contributi di gente resa vicina dalla globalizzazione.  
I Piccoli Fratelli e Sorelle d’Africa, coscienti che quanto possono fare è veramente poco, valorizzano la comunione con tutti i membri della famiglia di Dio, la Chiesa guidata dal Papa e dai suoi colleghi Vescovi: in essa il loro piccolo contributo alla crescita del Regno di Dio può riuscire di vantaggio a tanti, perché l’amore diffondendosi si moltiplica.  
E’ un amore che deve divampare come il fuoco per eliminare ogni forma di individualismo e di egoismo che chiude in sé stessi e nei propri interessi, rendendo non solo sterili ma dannosi a sé e agli altri, come dimostra la cultura occidentale divenuta una cultura di morte.  
Al contrario, essi vogliono conservare, sviluppare e diffondere i migliori valori dei popoli africani per contribuire ad una cultura della vita e della solidarietà globale.  
E’ da Maria, la madre di Gesù, che vogliono imparare l’umiltà per accogliere il dono di un cuore puro ed ardente di amore per esultare in Dio e servire ogni suo figlio.
Le persone che intendono aiutare Padre Riccardo – per esempio adottando un bambino dell’asilo per 40 euro all’anno – possono rivolgersi a Don Michele Leone o a persona da lui delegata.