Valbasento, le criticità della zona industriale
- Post 21 Novembre 2017
E’ circa 14 anni che da queste parti attendono l’avvio delle operazioni di bonifica: suolo, sottosuolo e falde acquifere, infatti, risultano pesantemente contaminati, tanto che lo Stato ha inserito la Valbasento tra i Siti d’Interesse Nazionali, cioè tra le aree per le quali la bonifica è una priorità. Lo è sia perché i veleni presenti vengono quotidianamente respirati (e non solo) da chi qui ci vive e ci lavora, ma anche perché l’unico modo per tornare ad attrarre investimenti (e creare, quindi, posti di lavoro) è, appunto, bonificare l’area.
Se, in generale, la Valbasento è ben infrastrutturata, va però segnalato che, di recente, le abbondanti piogge che hanno portato all’esondazione del Basento hanno poi determinato l’erosione di una delle vie di accesso all’area di Ferrandina. Inoltre, l’esigua presenza di aziende ha fatto lievitare i costi dei servizi, dall’energia elettrica alle altre utilities di cui le poche fabbriche rimaste abbisognano: queste le problematiche più stringenti.
A Pisticci, invece, le 27 aziende presenti sono così suddivise per settore: 1 nei trasporti, 20 nella manifattura, 2 nel commercio, 1'attività professionali, scientifiche e tecniche, 2 nelle altre attività di servizio, mentre sono 3 quelle che si insedieranno nel prossimo biennio. Anche nell’area industriale di Pisticci, infine, 2 delle aziende già operanti prevedono di espandersi: una, operante nella produzione farmaceutica, assumerà 20 dipendenti, mentre l’altra, che opera nella produzione di tessuto non tessuto, avrà bisogno di altre figure.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno
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