Scarichi fognari erodono la collina di Pisticci. Leone: 'Situazione preoccupante'

Una voragine distante non più di 200 metri dall’abitato di Pisticci. Si è aperta nei calanchi che, dalla collina che ospita il centro basentano, degradano sulla valle del fiume Cavone.
La voragine, davvero impressionante a vederla da vicino, è molto probabilmente il frutto di vari fattori, dalla mancata manutenzione dei canali di scolo della rete fognaria, che come è noto scaricano in gran parte nel fiume Cavone (ma non solo: ve ne sono alcuni che scaricano anche nel Basento, sul versante opposto di Pisticci), al decorso del tempo. Ma, soprattutto, sembra essere il prodotto di una continua, costante, erosione del costone.
Un’erosione dovuta all’azione dei liquami della fogna, che, progressivamente, hanno eroso il canale partendo dal basso fino ad arrivare, appunto, a circa 200 metri dall’abitato, là dove si è aperta la voragine. Il canale principale della fogna, regimentato con un cunicolo in cemento armato, di fatto finisce lì. Poi, i liquami si incanalano nei calanchi fino a valle e finiscono nell’argilla: la scia di liquidi ha prodotto un altro canale e, soprattutto, vere e proprie voragini lungo il fronte che conduce a valle.
I liquami fognari formano una vera e propria cascata: all’interno della condotta principale della fogna, poi, si nota chiaramente un altro grosso buco che è probabilmente conseguenza di perdite all’interno del canale stesso. L’argilla, tutt’intorno, appare ovviamente molto compromessa, mentre, mano a mano che si scende verso valle, si comprende come numerosi siano stati nel corso degli ultimi anni gli smottamenti.
“Questa situazione – ha commentato il già sindaco di Pisticci, Michele Leone – è a mio giudizio molto preoccupante e non può essere sottovalutata. Come si può vedere, infatti, i liquami e l’acqua piovana hanno progressivamente eroso il canale di scolo che facemmo realizzare tempo fa. Inoltre, il fatto che sia scomparsa la condotta principale ha determinato anche il venir meno di un sistema di difesa del costone, che venne realizzato dopo le frane di qualche anno fa: sistema che è stato anch’esso eroso dalle acque. E’ necessario intervenire subito e con competenza, altrimenti l’azione dei liquami sarà inesorabile e, prima o poi, determinerà uno smottamento fino all’abitato. Mi auguro – ha concluso l’attuale consigliere comunale di minoranza – che gli oltre 4 milioni di euro stanziati dalla Regione Basilicata vengano utilizzati qui e non per opere di maquillage che non servono a niente”.  
La voragine che si è creata nei pressi della cosiddetta contrada “Pisciacchio”, non sarebbe in realtà l’unica in territorio di Pisticci.  Leone, che da tempo studia la situazione legata allo scolo delle acque fognarie, sostiene infatti che ve ne siano altre.
“In totale, nelle colline intorno all’abitato abbiamo potuto constatare la presenza di 8 voragini. Quella più grave, però, è questa di Pisciacchio, mentre le altre, che sono sorte anch’esse in prossimità dei canali fognari, sono meno grandi. Ciò, però – precisa Leone – non vuol dire che la situazione sia da sottovalutare.
Bisogna capire che il nostro territorio è fragile, ma, come è noto, con le frane ci si può convivere: basterebbe monitorare costantemente il territorio ed intervenire tempestivamente. Credo – conclude Leone – che nell’ultimo lustro tutto questo non sia stato assolutamente fatto”.

Piero Miolla

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