Cemento sulla spiaggia: ripristinare i luoghi e prevedere un piano di sviluppo sostenibile

Domenica 10 giugno si è svolto, nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa da Legambiente Onlus “Spiagge e fondali puliti”, l’annuale appuntamento che il Circolo Legambiente Pisticci dedica alla sensibilizzazione verso una maggior cura delle spiagge e del patrimonio naturalistico attraverso azioni di volontariato.
L’attività si è svolta presso la spiaggia libera di Marina di Pisticci - San Basilio ed ha coinvolto i volontari ed i cittadini presenti nel ripulire la spiaggia dai rifiuti. Tantissima la plastica recuperata, spesso in elevato grado di decomposizione e quindi ridotta in frantumi, oltre alle più strane tipologie di rifiuti: prodotti di bellezza, rifiuti edilizi e dell'agricoltura, una grande quantità di retine porta giocattoli. Ci auguriamo che per la prossima estate ci sia maggiore cura da parte degli utenti a non abbandonare i propri rifiuti in spiaggia.
Il focus della campagna in difesa delle spiagge si è concentrato inoltre sull’ormai noto intervento edilizio in corso presso una delle spiagge attrezzate: una struttura di fondazione in cemento armato che ha da subito preoccupato l'associazione ed i cittadini che hanno lanciato l’allarme, risultando in evidente contrasto con l'idea di tutela e valorizzazione sostenibile del litorale tanto attesa. 
Con l’iniziativa “Spiagge Pulite e Libere dal Cemento” abbiamo voluto porre l’attenzione sul problema che tale intervento poteva rappresentare per la tutela del sistema dunale costiero e degli habitat che caratterizzano l’Area SIC, non alla ricerca dei responsabili, ma per sollecitare delle verifiche urgenti sulla presenza di eventuali abusi, rispetto a quanto stabilito dalla normativa vigente. 
La Legge Regionale n.4 del 27 gennaio 2015,  in virtù della quale è stata chiesta l'autorizzazione dell’opera in questione, all’art. 56, in riferimento alle aree demaniali marittime stabilisce che: “Per destagionalizzare le attività turistiche in Basilicata ed al fine di qualificare l’accoglienza turistica in occasione della designazione della città di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019, sulle coste lucane è consentito per l’intero anno e fino all’approvazione della variante al Piano regionale di utilizzo delle aree demaniali marittime, mantenere le strutture funzionali delle attività balneari già operanti in regime di concessione demaniale marittima, dove attualmente ubicate e purché siano di facile amovibilità”.
Recandosi sui luoghi è evidente come la struttura non rispetti le indicazioni della Legge Regionale, essendo realizzata per buona parte di cemento armato gettato in opera come si evince dall’allestimento del cantiere, dai provini rilevati in situ e dal getto in cemento  della piattaforma-fondazione chiaramente riconoscibile.
Senza troppo entrare nei meriti tecnici ed amministrativi, abbiamo accolto favorevolmente le azioni intraprese dall’Amministrazione e dalla Polizia Locale che sono culminate nell’ordinanza n. 90 del successivo 12 giugno con la quale l’Ufficio Urbanistica comunale ordinava la sospensione dei lavori. 
Ci auguriamo che, in questa successiva e delicata fase, durante la quale sono in corso gli accertamenti di rito, ci sia una convergenza di intenti e di azioni e ci si impegni tutti, senza indugiare in sterili polemiche, affinché l’opera, in evidente contrasto con la Legge Regionale, sia rimossa e realizzata in conformità ai principi della stessa ovvero dove ubicata da sempre e di facile amovibilità e si definisca finalmente una strategia chiara e in chiave sostenibile per lo sviluppo delle attività economiche che insistono su un’area di grande pregio naturalistico, il quale costituisce esso stesso motivo di attrazione turistica.
Ad oggi, come associazione trasversale che da anni è impegnata nella lotta per la salvaguardia del territorio, vorremmo concentrare l’attenzione sull’importante funzione che questo delicato ecosistema svolge nel contrasto al fenomeno dell’erosione costiera.
Le dune, infatti, sono il "serbatoio della spiaggia" funzionale al ripascimento naturale della spiaggia stessa e un importante strumento di mitigazione del rischio derivante principalmente dall’azione antropica.
Un esempio evidente, purtroppo, lo vediamo proprio sulla sponda sinistra del fiume Basento dove, della spiaggia della vicina Metaponto, che ha conosciuto negli ultimi decenni un’intensa azione di cementificazione, rimane solo una impercettibile striscia di sabbia a separare gli stabilimenti balneari dall’azione distruttrice delle mareggiate, compromettendo seriamente e irreversibilmente l’intero comparto turistico ed economico del comprensorio.
Fin dalla sua nascita il Circolo Legambiente Pisticci ha lanciato numerose iniziative volte alla promozione dell’area coinvolgendo i cittadini, le scuole e le associazioni del territorio, dialogando con le amministrazioni e con i gestori delle attività turistico ricettive insediate per la condivisione di un progetto che puntasse tanto sulla tutela dell’area quanto sulla sua valorizzazione a scopo turistico, scientifico, educativo e divulgativo.  
Come associazione di cittadini “naturalmente dirompenti”, non riteniamo di doverci sostituire alle forze pubbliche e alle istituzioni, né di essere strumentalizzati da esse. Non ci poniamo in contrapposizione alla politica ma reclamiamo a gran voce la nostra indipendenza e il nostro ruolo di mediatori e di indirizzo, utile a trovare attraverso un dialogo proficuo un comune accordo su tematiche che sono di interesse collettivo.
Chiediamo pertanto che vengano prese in considerazione le nostre proposte sotto elencate:
la rimozione dell’opera realizzata e il ripristino dei luoghi (per quanto possibile) allo stato preesistente;
la promozione di una strategia di progettazione sostenibile degli interventi puntando sull’adattamento che migliorino l’ecosistema e che evitino il rischio di erosione della spiaggia;
l’attivazione di iniziative a sostegno del potenziamento delle strutture turistiche nel rispetto delle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti a tutela del patrimonio naturalistico e paesaggistico dell’area, bilanciato con la sua vocazione turistica;
una più restrittiva azione di controllo e di indirizzo, evitando che un siffatto intervento diventi un precedente per ulteriori iniziative edilizie che potranno presentare delle criticità;
l’individuazione di indicatori di qualità per l’area: politiche, risorse e regole per valorizzare, conservare e gestire la zona per il rilancio di un turismo di qualità.
La nostra sfida è di fare della qualità e diversità del nostro paesaggio costiero un punto di forza e una direzione per disegnare il futuro dello sviluppo territoriale e turistico difendendo la nostra area ancora integra. Non possiamo permetterci di vedere sparire zone di paesaggio perché soggette ad atti scellerati di cementificazione. Continueremo pertanto a farci promotori di iniziative volte al coinvolgimento di tutti i soggetti che governano il territorio per un uso sostenibile del sistema naturalistico ambientale della nostra costa.

Legambiente Circolo di Pisticci

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