Pisticci - Craco: altri ponti potrebbero crollare. Traffico limitato a 3,5 tonnellate

Sarà ridotta ai mezzi più leggeri la percorrenza sulla tratta Pisticci  - Craco, lungo la ex 176, sulla quale sono in via di conclusione i lavori per l'installazione del nuovo ponte che è andato a sostituire la struttura provvisoria di tipo Bailey a sua volta realizzata in seguito al crollo parziale del ponte originale, nel febbraio 2013.
Una recente ordinanza (5 novembre 2018) del dirigente dell'area tecnica provinciale Domenico Pietrocola, infatti, decreta l'interdizione al transito da oggi 12 novembre per i mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate in un tratto indicato ai km 2+600 e 7+100. L'atto prescinde dalla prossima entrata in funzione de nuovo ponte e trova le sue ragioni nello stato di salute, non certo ottimale, di altri ponti presenti lungo la strada.
Nelle sue premesse l'ordinanza ricorda come la percorrenza del tratto fosse già proibita ai mezzi superiori a 20 tonnellate. Il divieto, tuttavia, è stato sistematicamente disatteso, come si ammette nello stesso documento ufficiale della Provincia di Matera che spiega come sia "stata rilevata l'assoluta inosservanza da parte dei conducenti di tali veicoli del divieto, a qualsiasi ora del giorno, consapevoli anche del fatto che sulla strada non viene effettuata una particolare attività di vigilanza e che le sanzioni relative sono irrisorie".
In buona sostanza un documento ufficiale di un ente ammette la totale consapevolezza della violazione reiterata di un divieto e denuncia implicitamente le autorità competenti di non essere state in grado di farlo rispettare. Questa situazione ha potuto determinare il peggioramento dello stato di salute di altri vecchi ponti (foto di repertorio) presenti lungo il tratto di strada, di cui pure in passato si era parlato. Oltre al ponte crollato e sotituito con il ponte di ferro, infatti, lungo l'arteria sorgono, come viene spiegato sempre nelle premesse nell'ordinanza  22/2018, "altri tre ponti datati, da qui la necessità di limitare il transito ai mezzi pesanti, che, visto l'inosservanza del limite imposto potrebbe, a lungo andare causare seri danni o addirittura provocare il crollo di tali ponti". "A seguito di verifica periodica - infatti - sono stati riscontrati sul ponte al km 2+600 segni di collassamento e cedimenti (deformazione putrelle in ferro di contrasto tra le due spalle del ponte, lesioni alla volta e sul manto stadale, lesioni alle spalle e muri laterali etc.)".
L'ordinanza, in pratica, non sembra ispirare grande sicurezza rispetto allo stato di salute di questo ponte, anzi coglie l'occasione per rendere nota la precarietà della struttura. Una domanda, sulla scorta di quanto riportato nel documento, pare essere abbastanza ovvia: siamo sicuri che il ponte non rischia di crollare anche per il transito di mezzi più leggeri? Ed ancora: cosa si intende fare per evitare che il divieto ai mezzi pesanti, autobotti connesse alla filiera del petrolio in val d'Agri comprese, venga nuovamente disatteso in via sistematica? E' il passaggio di questi mezzi, infatti che, stando al capo dei tecnici della Provincia, può determinare il crollo del ponte. Con un quadro tecnico così complesso chi si assume la responsabilità di tenere aperta quella strada? Intanto la restrizione reca disagi anche agli studenti provenienti da Craco. Per la ex 176 sembrano essere all'orizzonte nuovi intoppi proprio quando almeno la storia del vecchio ponte crollato sembrava definitivamente superata grazie all'ultimazione dei lavori della nuova struttura in ferro.

Roberto D'Alessandro

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