A Pisticci il mercato immobiliare è fermo. Il Dirupo può essere un punto di ripartenza

Centro abitato sempre più spopolato con tante case in vendita, che nessuno compra. L’avevamo già segnalato tempo fa. Ora il fenomeno diventa sempre più rilevante, per un mercato immobiliare che non dà segnali di ripresa.
Tanti cartelli affissi  con  scritte  “Vendesi”, per case da alienare, la maggior parte non abitate, locali vari ed anche attività commerciali.
Da una ricognizione in quasi tutti i rioni del centro abitato, partendo dal più antico, il Terravecchia, si è notato che il  fenomeno non salva nessuno dei quartieri cittadini, tutti interessati a sbarazzarsi di case, comunque utilizzate all’uso familiare.
Tra le più gettonate, le classificate “seconde case” che  peserebbero notevolmente sul bilancio familiare per il   pesante costo riservato alla categoria dalle tariffe Imu  Tari, ecc. Fatto sta, però, che alla domanda “vendesi” continua a non corrispondere un'adeguata risposta, con quasi la totalità dei cartelli affissi che restano sempre li, esposti e dei quali nessuno più sembra accorgersi.  Probabilmente, alla base della stasi, vi è anche la crisi economica e quindi la scarsa disponibilità di danaro. Sembra che non si riesca a vendere proprio perché non c’è chi è disposto a comprare, nonostante inviti con “prezzi modici e trattabili” e “rateizzazioni”. Fatto sta che qui a Pisticci centro, con la popolazione in diminuzione c'è sempre meno gente interessata al mercato immobiliare.
Strade e piazze sono sempre più vuote per un paese che ormai è la brutta copia di quello che era qualche lustro fa. Peccato. Viene da piangere. Situazione diversa fino a qualche tempo fa nel rione Dirupo, beneficiato dalla revoca del trasferimento  parziale dell’abitato e in attesa che la recente approvazione della variante al PRG diventi operativa. Qui ricordiamo il particolare interesse a venire in possesso di case da parte di acquirenti anche stranieri, evidentemente innamorati  di  questo affascinante, antico rione con le sue “casedde” e  “lammie” da ristrutturare, soprattutto  quelle con veduta sulla valle, il mare o i monti.
Dopo diverse operazioni andate a buon fine negli anni scorsi, da qualche tempo si registra un cambio di rotta, forse anche in attesa che la “Variante al P.R.G.” adottata qualche mese fa dalla Giunta Verri, diventi concreta e operativa. Vogliamo auspicare che sia così. Sarebbe un primo passo importante per il recupero di questo antico rione -  tra le “ 100 meraviglie dell’Italia da salvare – come spiegava anche il sindaco Verri dopo l’approvazione della variante - ma anche  un primo passo  per  il rilancio di  un mercato immobiliare. A parte questo però, non va  dimenticato il ridimensionamento “umano” sempre più marcato di questa città ed a cui occorre porre un argine.  Pisticci non può morire così e, responsabilmente,  non si può continuare a rimanere passivi assistendo al suo disastroso tracollo. Qualcuno dovrà pure  cominciare a  pensare cosa fare. Le idee prima e i fatti dopo, non possono mancare. Prima  che sia davvero troppo tardi.

Michele Selvaggi

 

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