25Aprile2024

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Coronavirus, la FIMMG Basilicata chiede dispositivi di protezione per medici di guardia e 118. Chi ha sintomi non si rechi negli studi medici

L'emergenza per i nuovi casi di contagi da coronavirus che fanno dell'Italia la Nazione più colpita d'Europa, risulta, ovviamente, d'attualità anche in Basilicata.

Il responsabile regionale Basilicata della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) per la continuità assistenziale ha inoltrato richiesta urgente alle aziende sanitarie della regione e all'Assessore regionale alla sanità perché, insieme al Protocollo operativo della regione Basilicata per i casi sospetti, siano forniti tutti i dispositivi di protezione necessari a fronteggiare l'emergenza che vede i medici di guardia medica e del 118, insieme ai medici di famiglia, tra le prime categorie a rischio.
Un appello alla prudenza e al buon senso è stato inoltrato da FIMMG e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) nazionali a tutti i cittadini/pazienti. «In caso di sintomi influenzali - si legge in un comunicato diramato congiuntamente dalle due rappresentanze di categoria -  anche di una febbre non troppo alta ma persistente, è bene che non ci si muova verso lo studio del medico di famiglia né verso l'ospedale se non dopo un contatto telefonico con i numeri di pubblica utilità creati a livello nazionale e regionale sulla infezione da coronavirus (principalmente, il  numero 1500). In presenza di sintomi di affezioni respiratorie è bene restare a casa e chiamare il medico di famiglia, sarà lui a dirci come comportarci in assoluta sicurezza e a gestire il caso con le indicazioni migliori».

A tutti i medici della medicina generale verrà fornita in queste ore una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali fare una prima diagnosi. Sarà sempre il medico di famiglia a consigliare ogni ulteriore step da seguire. «Queste misure - concludono Scotti e Cricelli, presidenti delle due sigle - non devono assolutamente generare allarme. Servono ad evitare che i pazienti e i medici possano essere esposti a rischi inutili. Mai come oggi frequentare in maniera inappropriata uno studio medico o un pronto soccorso o il servizio di continuità assistenziale o qualunque presidio sanitario potrebbe esporci ad un rischio inutile».