29Marzo2024

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In arrivo i primi fondi del dopo frana di Pomarico

Buone notizie per la città pomaricana. E' delle ultime ore infatti, l'informazione che la Protezione Civile nazionale, si è ufficialmente impegnata a finanziare direttamente tutta l'operazione di rimozione delle macerie oggetto della frana del fine gennaio dello scorso anno.

Una assicurazione in tal senso è venuta direttamente dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli (ricordiamo, più volte a Pomarico nel dopo frana), direttamente al primo cittadino Francesco Mancini.
In particolare, con questa operazione, saranno finanziati ben otto progetti candidati dal Comune di Pomarico, con precedenza assoluta a quelli che saranno i lavori di rimozione delle macerie e, magari seguendo anche una procedura che dia espressa precedenza per consentire la esecuzione delle urgenti opere di ripulitura del sito.
La notizia, fa seguito a quella relativa dei giorni scorsi, per la proroga di un ulteriore anno dello stato di emergenza concesso all'Amministrazione comunale per l'evento franoso che lo ha colpito. Come si ricorderà, era già stata stanziata una certa somma da impiegare esclusivamente per la viabilità e per il monitoraggio della zona prossima a quella interessata dal movimento franoso. Nei giorni scorsi il sindaco Mancini aveva precisato che, comunque, si era perso un po' di tempo in quanto non si sarebbe potuto intervenire in assenza di codice verde, che era giunto solo dopo qualche mese e successivamente si era convenuto nel tenere insieme la fase di progettazione per la rimozione delle macerie e quella del riconoscimento dei danni causati ai privati con la redazione dell'elaborato finali per evitare il quasi certo rischio di perdere fondi pubblici utili ad uscire dalla criticità.

Resta comunque sempre in piedi l'annoso problema del pagamento delle bollette per le utenze dismesse, che continuano ad arrivare, di cui, tra l'altro, si è interessato in primo luogo l'Adiconsum della sede di Pomarico del segretario Vito Pantone.
Intanto, sull'altro fronte, quello della criticità che ha determinato la chiusura della chiesa di S.Michele Arcangelo, il Comune ha disposto indagini geofisiche relativamente al sagrato del tempio, stanziando circa 14 mila euro per operazioni affidate alla ditta Tecno Lab di Alamura. Come si ricorderà, tutta l'area antistante era stata transennata per impedire accesso e parcheggio delle macchine anche all'area prossima allo stesso sagrato. Ovviamente la popolazione pomaricana auspica che per la festività in onore del Santo Patrono, in programma il 7 e 8 maggio, la chiesa potrà essere riapetrta al culto e ai fedeli.

Michele Selvaggi