29Marzo2024

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Scenari post referendum. Il Comitato Acqua Pubblica adesso chiede coerenza a De Filippo

Gentile Presidente,
con la presente il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata sottopone alla Sua attenzione la necessità di avviare un confronto in ordine alla legislazione in materia di gestione del servizio idrico.
Il 12 e 13 giugno la maggioranza assoluta delle italiane e degli italiani ha votato Sì ai due referendum per l'acqua bene comune. Dopo molti anni i referendum hanno di nuovo raggiunto il quorum e sono tornati ad essere lo strumento di democrazia diretta che la Costituzione garantisce. Oltre il 95% dei votanti si è espresso dunque in favore della fuoriuscita dell'acqua da una logica di mercato e di profitto.
Il combinato disposto dei due quesiti referendari consegna un quadro normativo che rende necessaria la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. Infatti, così come sancito nella sentenza della Corte costituzionale di ammissibilità del I° quesito, l'abrogazione del Decreto Ronchi rimanda direttamente alla disciplina comunitaria la quale prevede anche la gestione pubblica (tramite enti di diritto pubblico) dell'acqua, mentre l'abrogazione della parte del comma 1 dell'art. 154 (D.lgs 152/2006) relativa all'adeguata remunerazione del capitale investito ha eliminato la possibilità per il gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa. Anche in questo caso la Corte costituzionale ha decretato che la nuova tariffa è immediatamente applicabile e deve prevedere esclusivamente la copertura dei costi.
In questo mutato quadro normativo si inserisce inoltre la soppressione delle AATO a partire dal 31  dicembre 2011, con il trasferimento alle Regioni del compito di legiferare in materia (L. 26/2010).
Siamo pertanto convinti che un confronto in merito sia di comune interesse e che esso debba ripartire dal testo della mozione presentata dal Coordinamento il 9 febbraio 2010 nell'ultima seduta del Consiglio Regionale della scorsa legislatura. Quella mozione, infatti, proponeva e poneva - in armonia con i contenuti e le motivazioni che hanno convinto i cittadini italiani e condotto al grande successo della campagna referendaria - la necessità di una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico in Basilicata. In particolare si chiedeva che il Consiglio Regionale deliberasse:
•    di approvare e fare propri i seguenti principi:
?    l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato;
?    la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero pari a 50 litri per ogni persona;
?    la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici;
?    il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi;
?    il Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art.117 della Costituzione) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.
•    di aderire al Coordinamento nazionale Enti Locali per l’Acqua Pubblica;
•    di modificare lo Statuto della Regione Basilicata introducendo i principi sopra esposti;
•    di impegnare la Giunta Regionale ad approvare  una Legge Regionale che regolamenti il servizio idrico integrato come servizio privo di rilevanza economica e che conseguentemente trasformi le società gestionali attualmente operanti nel settore e presenti sul  territorio in un unico soggetto giuridico di diritto pubblico improntato a criteri di economicità, efficienza e trasparenza nei confronti dei cittadini.
Nella convinzione che la volontà popolare espressa in modo così chiaro il 12 e 13 giugno abbia reso tali temi di ancor maggiore e stringente attualità e vada assolutamente rispettata, il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Basilicata Le chiede un incontro a breve in cui confrontare le rispettive valutazioni in merito.
Certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente richiesta e in attesa di un Suo riscontro cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali saluti.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Basilicata