19Aprile2024

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Referendum acqua: Monti non ne tiene conto, De Filippo ignora l'esito del voto

Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria del 12 e 13 Giugno 2011, il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata denuncia la mancata applicazione dell’esito referendario da parte del governo Monti e l’atteggiamento dilatorio delle istituzioni regionali.
Il Presidente De Filippo - a cui è stato chiesto più volte un confronto senza ottenere alcuna risposta - sta ignorando  il voto del 54% degli elettori lucani, arrecando un ulteriore danno ai processi democratici della nostra Regione.

Fuori l’Acqua dal Mercato

Con il primo quesito referendario la maggioranza degli italiani ha votato per l’abrogazione delle norme che obbligavano alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Nella nostra Regione la gestione pubblica dell’acqua non può essere garantita da una società disciplinata dal diritto privato, anche se a totale capitale pubblico, poiché le finalità riconosciute alle società “commerciali” sono incompatibili con la gestione del “bene comune”.
Si ritiene indispensabile  pertanto trasformare Acquedotto Lucano Spa e  Acqua Spa in un unico ente di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini alla gestione. Si risparmierebbero in tal modo anche i lauti compensi di presidenti e consigli di amministrazione, fondi che potrebbero essere utilizzati per la governance dell'acqua. A tale proposito il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata ed il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno già offerto la loro disponibilità per predisporre una  proposta di ripubblicizzazione.
Fuori i Profitti dall’Acqua

Con la pubblicazione, in data 20 luglio 2011, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 è stata sancita ufficialmente la vittoria referendaria del 12 e 13 Giugno 2011 e l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito”.
Se non saranno le istituzioni a far rispettare l’esito del referendum, saranno le cittadine e i cittadini a farlo.
Per questo è stata lanciata la “CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE. IL MIO VOTO VA RISPETTATO”: ovvero rispettare la volontà popolare eliminando il profitto dalle bollette.

Per questo chiediamo ai cittadini lucani di aderire alla Campagna di Obbedienza Civile e ai 131 Sindaci dei Comuni della Basilicata di richiedere, quanto prima, la convocazione di un’assemblea dell’ AATO di Basilicata (attualmente commissariata) affinché sia fatta chiarezza sul futuro della nostra acqua.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata