29Marzo2024

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Ai sindacati non piacciono i toni usati in Valbasento

Un’assemblea per discutere “delle vicende dai toni incomprensibili che vedono mettere a rischio la tenuta produttiva dell’azienda e dell’intero sistema produttivo della Valbasento”.
L’hanno convocata Filtcem Cgil, Femca Cisl e Uiltem Uil, unitamente alle Rsu di Tecnoparco, per oggi (5 marzo), dalle 14.30 alle 16.30.
La convocazione arriva a poche ore dalla manifestazione di sabato, dinanzi ai cancelli di Tecnoparco, organizzata dal comitato “Aria Pulita Basilicata” anche in rappresentanza e per conto del mondo agricolo valbasentano, messo a dura prova dall’inquinamento della valle: l’iniziativa sembra essere una risposta proprio a quella manifestazione, nel corso della quale in tanti, dai rappresentanti politici a quelli dell’associazionismo non solo ambientale, hanno puntato il dito contro chi ha inquinato negli anni dell’industrializzazione selvaggia, così come contro chi inquina ora.
Tecnoparco, come è noto, è nell’occhio del ciclone ormai da anni per via dello smaltimento di reflui: le organizzazioni sindacali, dunque, hanno ritenuto di riunire le maestranze, precisando: “Non siamo soggetti passivi, anzi ci sentiamo protagonisti attivi di un sistema industriale che va mantenuto, migliorato continuamente e rilanciato”.
Il lavoro prima di tutto, dunque: questa la posizione dei sindacati che hanno ritenuto necessario convocare l’assemblea dei lavoratori. Una posizione legittima e sacrosanta purché applicata a tutte le aziende, non solo a Tecnoparco: spesso, nel recente passato, le organizzazioni sindacali hanno dato l’impressione di non aver mantenuto lo stesso profilo anche nelle tante vertenze della Valbasento. Inoltre, va ricordato che anche gli agricoltori sono lavoratori: contrapporre chi lavora in fabbrica a chi, invece, coltiva la terra è solo un modo per alimentare una guerra tra poveri che non porterà mai a nulla di costruttivo per il territorio.
Più utile sarebbe unire le forze per un obiettivo comune: quello della tutela ambientale, che riguarda l’intera popolazione (lavoratori e non), seguita dal diritto al lavoro per tutti.

Piero Miolla
La Gazzetta del Mezzogiorno