Trivelle a mare. Attenti a cantare vittoria
- Post 22 Aprile 2014
“Purtroppo – spiega il legale - da un attento esame della documentazione e studio del procedimento amministrativo emerge un’altra realtà. La società titolare del permesso di ricerca, che appare prima come spa per poi in corso di procedimento diventa srl, e infine ritorna società per azioni (misteri italiani), è riuscita con il procedimento amministrativo a fare di tutto e di più. Per Mediterraneo No Triv ho presentato nel mese di gennaio 2013 un’osservazione contro il permesso di ricerca d’idrocarburi nel Mar Ionio dell’Appenine Energy sollevando numerose eccezioni e rilevando altrettante irregolarità nell’intero iter burocratico tali da viziare l’intero procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Giunge così nel 2014 la rinuncia dell’Appenine Energy non al permesso di ricerca D148, ma solo al procedimento V.I.A.
Sarebbe opportuno ricordare al Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, dottor Grillo quali sono le funzioni del ministero, la cui imparzialità non consente di anticipare le richieste della società Appenine Energy. E’ anche per questo motivo che Mediterraneo No Triv non condivide i frettolosi entusiasmi cosi come ha fatto il Comune di Policoro. Non possiamo cantare vittoria senza correre il rischio di scivolare in simili errori”.
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