19Aprile2024

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Trivelle a mare. Attenti a cantare vittoria

“Con lettera del 19.02.2014 la società Appenine Energy Spa comunicava al Ministero dell’Ambiente la rinuncia alla domanda di Valutazione di Impatto Ambientale in merito al permesso di ricerca d’idrocarburi D148. Il Sindaco di Policoro con comunicato stampa esprimeva ampia soddisfazione per lo scongiurato pericolo per il nostro mare. Ma  le cose stanno effettivamente così”? Se lo chiede l’avvocato Giovanni Bellizzi, portavoce di Mediterraneo No Triv.
“Purtroppo – spiega il legale - da un attento esame della documentazione e studio del procedimento amministrativo emerge un’altra realtà. La società titolare del permesso di ricerca, che appare prima come spa per poi in corso di procedimento diventa srl, e infine ritorna società per azioni (misteri italiani), è riuscita con il procedimento amministrativo a fare di tutto e di più. Per Mediterraneo No Triv  ho presentato nel mese di gennaio 2013 un’osservazione contro il permesso di ricerca d’idrocarburi nel Mar Ionio dell’Appenine Energy sollevando numerose eccezioni e rilevando altrettante irregolarità nell’intero iter burocratico tali da viziare l’intero procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Giunge così nel 2014 la rinuncia dell’Appenine Energy non al permesso di ricerca D148, ma solo al procedimento V.I.A.     
Inoltre, il Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, dottor Grillo nella sua lettera riesce a dire tutto e il contrario di tutto. In effetti, precisa che l’attività di ricerca sarà possibile solo con nuova VIA  ma, nello stesso tempo, rimanda al Ministero dello Sviluppo Economico la decisione di come autorizzare eventuali elaborazioni a tavolino dei dati sismici già acquisiti dalla società.
Sarebbe opportuno ricordare al Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, dottor Grillo quali sono le funzioni del ministero, la cui imparzialità non consente di anticipare le richieste della società Appenine Energy. E’ anche per questo motivo che Mediterraneo No Triv non condivide i frettolosi entusiasmi cosi come ha fatto il  Comune di Policoro. Non possiamo cantare vittoria senza correre il rischio di scivolare in simili errori”.