28Marzo2024

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Zone C1, C2 e C3 di Marconia, un Comitato civico per sbloccare l'impasse

Si è costituito a Marconia il comitato civico “Lottizzazione di iniziativa pubblica 1975” con l’obiettivo di affrontare le problematiche inerenti le annose vicende relative alle zone di espansione edilizia C1, C2 e C3. A costituire l’organizzazione civica sono stati Salvatore Romano, poi nominato presidente, Nicola Borrino, Renato Laviola e Domenico Dragonetti. Nelle premesse i costituenti tengono a ricordare che entro il 31 dicembre 2014 i comuni, fra i quali Pisticci, dovranno approvare il regolamento urbanistico e aggiornare il regolamento edilizio, che ha tempi di realizzazione decennali. Da circa quarant’anni, tuttavia, i proprietari dei lotti delle zone “C” non hanno avuto la possibilità di costruire e, oltre al danno la  beffa, “hanno subìto danni economici”. Primo fra questi il pagamento annuali del tributo 660 sui terreni loro assegnati che, per alterne vicende, non sono stati resi di fatto edificabili. C’è, poi, un problema di prospettiva connesso all’attuale crisi economica, alle ridotte prospettive di sviluppo edilizio del prossimo decennio, alle difficoltà finanziarie degli enti, dalle quali non è esente il comune di Pisticci, chiamato a “realizzare le opere infrastrutturali previste nel 1975”. Una serie di considerazione che nascondono forti perplessità: se non è stato possibile rendere davvero fruibili queste zone in tempi più prosperi e nella fase di maggior sviluppo edilizio di Marconia, come sarà possibile farlo in una fase storica di recessione, nella quale, peraltro, il territorio di Pisticci non sembra avere più bisogno di espandersi?
Di qui l’esigenza di costituirsi in Comitato, con l’intento di “interloquire e collaborare con l’amministrazione comunale per affrontare” le problematiche notoriamente connesse con le zone di espansione di tipo “C”.
Già all’atto della costituzione sono state, inoltre, strutturate alcune proposte più specifiche. Si chiede, ad esempio, di “trasformare una fascia di terreno adiacente alle strade esistenti già urbanizzate in zona B2, di completamento edilizio, realizzabile a costo zero per l’amministrazione” così da sbloccare almeno in piccola parte le problematiche di ordine edificatorio di questi lotti pubblici  e parallelamente congelare per i prossimi 10 anni le aree che non rientrano, quelle non servite da urbanizzazioni, trasformandole in zone agricole e verificando dopo questo periodo se vi sono le condizioni per un loro sviluppo edilizio. In tal modo si abbatterebbero i costi di gestione per i cittadini. I costituenti ribadiscono, inoltre, la volontà di collaborare con l’amministrazione comunale e quella regionale e si dicono intenzionati ad “organizzare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta”, nonché “coordinare la propria azione con quella di altri comitati e associazioni che a livello locale, regionale e nazionale perseguano analoghe iniziative”.

Roberto D'Alessandro