29Marzo2024

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Berlinguer a Marconia: 'Più realismo nell'affrontare la questione Valbasento'

"Dobbiamo operare bene, con tempi celeri, ma poggiando le gambe sul terreno del realismo", così, nella Sala consiliare di Marconia, l'assessore regionale all'ambiente, Aldo Berlinguer, ha concluso l'assemblea pubblica, organizzata ieri dalla sezione locale del PD, per confrontarsi sul tema estremamente attuale, complesso e delicato della Valbasento. Attuale, come dimostra il fatto che, mentre i numerosi relatori si passavano la parola, alcuni cittadini di Pisticci scalo riportavano su Facebook notizie di una nuova ondata di miasmi che, è ormai appurato, provengono dalle vasche di trattamento reflui di Tecnoparco. Complesso, perché per definire il presente e il futuro della valle, è inevitabile fare i conti con un lungo e travagliato passato, che ha lasciato in eredità un Sito di interesse nazionale da bonificare, individuato con legge 12 anni fa. Delicato, perché un'analisi sincera delle prospettive di riqualificazione dell'area deve cercare di bilanciare le esigenze occupazionali con la tutela dell'ambiente e della salute, che non è più possibile ignorare.
Il tema è stato subito inquadrato dal segretario del PD Marconia Pisticci, Rocco Negro, che ha introdotto i lavori con una visione piuttosto chiara: "Non possiamo permetterci di rinunciare all'industrializzazione perché il settore primario e il turismo non rappresentano delle valide alternative occupazionali". Subito dopo, la Presidente dell'Assemblea cittadina del PD, Camilla Canterino, ha esortato a trattare la questione "senza strumentalizzazioni populiste e integraliste", lanciando subito una proposta: il futuro della Valbasento potrebbe essere la chimica verde, che garantirebbe la sostenibilità ambientale. Un'ipotesi che lascia il tempo che trova se l'area non torna ad essere appetibile per i potenziali investitori.
Tutti d'accordo quindi sulla priorità, individuata nella bonifica dell'area, senza la quale non si può immaginare la riqualificazione e la re-industrializzazione. Un nodo da sciogliere velocemente, anche per scongiurare il pericolo che i 23,4 milioni di euro stanziati allo scopo dal CIPE nel 2012 possano andare persi. I finanziamenti pubblici tornerebbero a Roma se entro giugno 2015 la Regione Basilicata non dovesse assumere le obbligazioni giuridicamente vincolanti. Berlinguer ha rassicurato: "Non perderemo i soldi, stiamo lavorando gomito a gomito con il Ministero per rispettare i tempi. Piuttosto, bisognerà poi vegliare sulle modalità con cui le operazioni verranno condotte". Tuttavia, secondo l'assessore, questo importante risultato potrebbe non essere sufficiente ad attrarre nuovi insediamenti produttivi: "La Basilicata è una periferia. Nell'indice di competitività regionale 2013 pubblicato dalla Commissione europea, si situa al 227esimo posto su 262. Non ha infrastrutture, non ha i numeri dal punto di vista demografico, allora perché un'impresa dovrebbe scegliere di venire qui?". La Valbasento potrebbe attrarre nuovi investimenti soltanto se la Basilicata, facendosi forte del suo importante contributo alla politica energetica nazionale, ottenesse l'applicazione di una fiscalità differenziata per le attività economiche che operano sul territorio regionale, ha suggerito Berlinguer. Stesso disincanto sulla Pista Mattei. La sua lunghezza ridotta la rende non idonea ad ospitare voli delle compagnie low cost. Occorre quindi procedere con un'accurata analisi dei costi e dei ricavi del progetto, altrimenti "si rischia di fallire e sperperare denaro pubblico".
Berlinguer si è espresso anche sul presente, in particolare sui miasmi che, bonifica a parte, continuerebbero a rendere invivibile l'area. La copertura delle vasche di Tecnoparco, in via di completamento, potrebbe "non risolvere del tutto il problema, ma solo ridurlo". Per questo motivo, l'ipotesi di trasferire il quartiere di Pisticci scalo, definita ingiusta da Canterino, andrebbe invece presa in considerazione. Sulla presenza e sul ruolo di Tecnoparco, società partecipata al 40% dalla Regione attraverso le quote del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Matera, è intervenuto anche il segretario provinciale del Pd, Pasquale Bellitti, che ha lanciato degli interrogativi sulla mission dell'azienda, oggi definita principalmente dalle attività di trattamento reflui. Dal commissario del Consorzio, presente al tavolo dei relatori, non sono arrivate risposte in tal senso. Gaetano Santarsia, invece, si è soffermato soprattutto sulla presentazione di due progetti attualmente in corso in Valbasento. Uno è finalizzato a far acquisire all'aviosuperficie Mattei lo status di aeroporto minore; l'altro punta a trasformare Pisticci scalo in un'area a servizio del porto di Taranto. Le potenzialità della valle in relazione a tutto il Sud Italia sono state evidenziate anche dal capogruppo regionale del Pd, Roberto Cifarelli: "La Valbasento è strategica per tutto il Mezzogiorno", ha detto, "ma occorre valorizzare le attività di ricerca e accettare la sfida della biochimica".
Ai lavori ha partecipato anche il neo presidente della provincia di Matera, Francesco De Giacomo, che ha invitato a "cambiare la strategia di investimento". Presenti, tra il pubblico, anche i Segretari provinciali delle tre principali sigle sindacali, Franco Coppola della Uil, Giuseppe Armatulli della Cisl e Angelo Vaccaro della Cgil, che hanno anche ricordato l'elevato numero di cassintegrati fra i lavoratori della valle.
Il dibattito ha solo sfiorato le interconnessioni dell'industrializzazione in Valbasento con le altre attività economiche, in alcuni casi già danneggiate dall'inquinamento ambientale.
Una possibile via d'uscita da questa valle di lacrime? L'ha suggerita Berlinguer: "Non pensiamo all'ambiente solo come criticità, ma valorizziamo il patrimonio naturalistico della regione, puntando su un nuovo modello di sviluppo turistico".
Impegnarsi per la riqualificazione della Valbasento è legittimo, soprattutto in un periodo di crisi come questo, ma si rischia di vanificarne gli effetti se lo stesso sforzo non verrà profuso anche per rilanciare e innovare l'agricoltura e il turismo, attraverso una visione olistica dello sviluppo economico di un territorio, meno obsoleta e realmente alternativa a quella che tra gli anni '50 e '60 portò alla nascita e allo sviluppo dell'area industriale di Pisticci scalo.

Marika Iannuzziello