Un incanto innevato. Cartoline dal Dirupo

“Il Dirupo, per la sua speciale, straordinaria, antica conformazione, fa sempre spettacolo. A guardarlo poi con i tetti delle casette innevate, è proprio un incanto”.
Una significativa, simpatica espressione che abbiamo colto al volo nella mattinata di ieri quando già i fiocchi di neve avevano cessato di cadere sulla nostra città.
Due turisti di origine pugliese, marito e moglie, non più tanto giovani ed  abituali visitatori della nostra città, soffermandosi lungo il parapetto dell’ultimo tratto di Corso Margherita che si affaccia appunto sull’antico rione, sono rimasti a dir poco impressionati o meglio, usando la loro stessa espressione, “incantati” da quella splendida visione invernale di una delle “cento meraviglie dell’Italia da salvare”.
“I tetti innevati – spiegava il marito –  danno  proprio un altro tocco di classe ad un panorama che non ha eguali e che noi non ci stanchiamo mai di ammirare”. I due poi, sempre parlando del rione Dirupo, di cui si sono detti veramente innamorati, hanno sottolineato  quella che è stata  la originale iniziativa dell’Amministrazione Comunale e della Pro Loco cittadina, di aver provveduto ad illuminare  i bordi dei tetti di tantissime “lammie” dell’antico e suggestivo borgo, offrendo così, una visione più che spettacolare soprattutto se osservata dall’alto.
“Noi stiamo per andare via da Pisticci, ma  con noi porteremo un bellissimo ricordo di questa città  che noi ammiriamo e frequentiamo spesso d’estate quando veniamo a goderci la tre giorni di metà agosto con le festività del “protettore” San Rocco, e che ora abbiamo ammirato anche sotto la neve”.
Ritornando alle nevicata di ieri, ci  è venuto spontaneo riguardare una simbolica straordinaria foto  del rione Dirupo  innevato, datata  febbraio 1911.

Michele Selvaggi

In relazione alla suggestiva decorazione operata dal Comune di Pisticci nel rione Dirupo, si registra anche la posizione dell’artista Angelo Caruso. “Il Comune di Pisticci, in Basilicata dove sono nato, – spiega Caruso in un breve intervento fatto pervenire alla nostra redazione - per queste festività natalizie ha fatto mettere le luci sul cordolo delle casette ricreando un po’ più freddamente l'installazione che realizzai nel 2008 "Una linea per l'architettura" senza nemmeno una citazione dell'autore che la ideò.
Ho voluto dedicare un altra installazioni a Pisticci, "Sul dorso impunemente", nel 1989 per valorizzare i calanchi così da dare alle istituzioni un indirizzo su cui puntare per la valorizzazione del territorio, sono passati 25 anni e forse se ne sono accorti. Meglio tardi che mai.

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