24Aprile2024

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Verso lo Sciopero della Terra. Mobilitazione unitaria organizzata per il 23 marzo

Una mobilitazione contro la crisi lucana. Una contenitore che vuole unire la protesta contro l’Imu agricola con le lotte ambientali e sociali. Ed un impegno contro la crisi economica e di democrazia avvertita in Regione. E’ la veduta ampia dello “sciopero per la Terra in Basilicata”, organizzato per il prossimo 23 marzo nel metapontino da Altragricoltura e dal Comitato per la Difesa delle TerreJonche che nel frattempo ha montato un presidio permanente lungo la statale Basentana in zona Metaponto, subito prima dell'incrocio  con la Jonica. Ci sono una roulotte, un gazebo, uno spazio cucina e una serra sotto cui, invece dei prodotti, si prova a coltivare buone idee e proposte per reagire alla crisi che sta svuotando le campagne lucane.
Lo scorso 11 marzo, al presidio, si sono dati appuntamento circa in settanta, fra agricoltori dei diversi paesi, cittadini e rappresentanti di associazioni, comitati, organizzazioni e movimenti.
Fra gli altri erano presenti delegazioni (di diversi settori produttivi e di comitati di precari e associazioni e comitati per la difesa del territorio) da Grottole, Irsina, Accettura, Pomarico, Palazzo San Gervasio, Policoro, Scanzano, Pisticci, Bernalda, Matera, Montescaglioso, Altamura, Ginosa e Castellaneta.
Proprio dall’interlocuzione di quel giorno è venuta fuori l’idea di preparare insieme una mobilitazione unitaria per il 23 marzo contro l'IMU agricola, l'aumento dei canoni del Consorzio di Bonifica e per chiedere misure straordinarie per salvare le aziende agricole in crisi economica e finanziaria ovvero per salvare le campagne lucane dal quello che viene ritenuto un disastro annunciato qualora il Governo Nazionale dovesse trasformare in legge il 25 marzo prossimo il decreto sull'IMU agricola.
“Già la proposta – è spiegato in una nota degli organizzatori - pone a tutti una questione: salvare le aziende e il territorio rurale non è un problema solo degli agricoltori (come peraltro ben sanno i sindaci che stanno con forza chiedendo il ritiro del provvedimento) ma di tutti i cittadini che avrebbero un danno enorme dall'aggravarsi del processo di desertificazione produttiva delle nostre
campagne”.
"La Basilicata - ha ricordato Gianni Fabbris nell'incontro dell'11 marzo – ha oggi circa 550.000 abitanti ma entro pochi decenni, se continua il trend in atto, ne potrebbe perdere 150.000. Nel caso, li perderebbe nelle campagne, nei piccoli centri e nelle aree rurali lasciandoci un disastro sociale, oltre che ambientale fino a compromettere la tenuta civile delle comunità".
Per questo la proposta della mobilitazione del 23 è avanzata a tutti i
cittadini ed alle istituzioni, perché la difesa della terra è questione di interesse generale.
“L'assemblea dell'11 scorso, però, ha posto un obiettivo ben più ampio: quello – dice Altragricoltura - di rispondere insieme alla crisi costruendo una risposta unitaria non solo degli agricoltori ma dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari e delle altre categorie produttive ed a questo scopo l'incontro ha evidenziato con forza la necessità di legare le esperienze di difesa del territorio e delle comunità come quelle contro gli impianti industriali di trattamento dei rifiuti o per l'aumento e i rischi delle estrazioni petrolifere a quelle in difesa del lavoro condotte dai diversi settori e figure produttive e dei precari e disoccupati.
La presenza fin dalla prima riunione di diversi rappresentati di comitati per la difesa del territorio, di operatori turistici, commercianti, artigiani e del Comitato Precari e disoccupati della Valbaseno ha confermato come cresce la voglia di lavorare insieme e di superare divisioni inutili.
Il fatto che al termine della riunione in diversi hanno dato la disponibilità e l'adesione al percorso è indice di una grande possibilità di riscatto offerta dalla mobilitazione in corso.
L'idea dello Sciopero per la Terra, è la proposta su cui aprire il confronto per organizzare la più forte iniziativa unitaria e popolare contro crisi in una Regione come la Basilicata che da una parte vede alcuni fare grandi affari (compagnie petrolifere, lobbies del ciclo dei rifiuti, usurai sciacalli, trust commerciali, speculatori finanziari) ma dall'altra vede precipitare i cittadini agli indici più bassi per disoccupazione, impoverimento, perdita di condizioni e di qualità della vita.
L'incontro dell'11 scorso ha prodotto un appello aperto a coordinarsi attorno all'obiettivo "scrivendo insieme la piattaforma di rivendicazione" e decidendo insieme il percorso per una inevitabile nuova stagione di mobilitazione per riconquistare la dignità del popolo e dei cittadini lucani.
L'appello divulgato per le adesioni chiama ad una nuova
assemblea per sabato 14 marzo sempre presso il Campo Base del Presidio
sulla SS Basentana a Metaponto con un programma cosi articolato:
- alle ore 15.30 riunione organizzativa del Coordinamento degli aderenti
- alle ore 18.00 Assemblea generale
- dalle ore 21.00 Cena di sottoscrizione”.