Via le liste prezzi per sacramenti e messe. Le parole di Papa Francesco fra placet del clero e necessità materiali della Chiesa

Le parole di Papa Francesco, che ha chiesto di mandare “via i mercanti dal tempio”, chiedendo una “redenzione gratuita”, trovano d’accordo la curia di Matera.
Sua Eminenza Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera-Irsina, si dice “completamente d’accordo con le parole di Papa Francesco: le condivido in pieno”. Il messaggio di Ligorio, infatti, è questo: “Quello che Gesù compie nel tempio è il voler distruggere una religiosità alienante. A volte si parla di spiritualità insignificante, di abitudini che non coinvolgono la vita: tutto questo richiede che non si offra qualcosa di esterno, ma una vita illuminata e trasformata dalla parola di Cristo crocifisso, il quale è potenza, è sapienza di Dio”.
Anche il parroco di Sant’Antonio a Pisticci, don Michele Leone, direttore dell’Ufficio Tecnico Diocesano per l’edilizia di culto e i beni culturali ecclesiastici, nonché delegato della Conferenza Episcopale di Basilicata per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, condivide ma ritiene che debba esserci un certo equilibrio: “Il Santo Padre – ha spiegato don Michele - desidera sempre più mettere in luce la necessità di un ministero sacerdotale-pastorale non interessato, che escluda i commerci nella Chiesa sia per i sacramenti che per altro, e riconduce il cuore dei pastori alla gratuità del ministero, così come ricevuto da Cristo. Questo, evidentemente, non dispensa i credenti dalla partecipazione alla vita anche economica della Chiesa. Da questo punto di vista, fermo restando il messaggio del Papa, c’è bisogno di un certo equilibrio che contemperi la gratuità con tutte le necessità materiali della Chiesa. In ogni caso, il messaggio del Papa è conforme al costume di ogni buon pastore: quello di tenere lontani dal gregge di Dio coloro che sono in mezzo a noi e fanno finta di essere preti, cristiani o fedeli ma sono lì o come imboscati o come gente che ha altri fini ed altri progetti. Una pastorale interessata o un’azione ecclesiale interessata all’affare, al guadagno, è contraria al Vangelo: è l’azione dei mercenari e non del buon pastore. Non solo condivido quanto detto da Papa Francesco, ma credo che tutto questo debba essere l’anima del ministero sacerdotale: la rovina della Chiesa è rappresentata da quegli uomini che non hanno una sincera e retta intenzione del loro ministero”, ha concluso don Leone.
Anche don Antonio Di Leo, giovane parroco pisticcese, si mostra “d’accordo con il Papa, anche se denunciare una situazione non vuol dire che tutta la Chiesa è così: le parole del Papa, però, credo rappresentino più un’esortazione e non una condanna: il cristianesimo, infatti, non condanna mai l’errante ma solo l’errore”.

Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno

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