23Aprile2024

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Gli ex Club Med vogliono certezze

Sono in piazza dallo scorso 16 aprile e chiedono risposte dopo anni di tira e mollae promesse non mantenute.
I lavoratori dell’ex Club Med, il villaggio turistico di marina di Pisticci chiuso al termine della stagione 2010, hanno eretto un presidio permanente in piazza Umberto I ed ora provano a portare avanti una strategia che possa essere utile a fare chiarezza intorno al futuro della struttura.
Per questo motivo hanno chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico la formale convocazione di un tavolo concertativo composto da una loro delegazione e da una serie di soggetti istituzionali: sindaco di Pisticci, presidente della provincia di Matera, presidente della Regione Basilicata, Prefetto di Matera, Ministro dei Beni culturali e del Turismo, Ministro dello Sviluppo Economico, oltre, ovviamente, alla proprietà, nella persona dell’amministratore delegato di Italia Turismo – Invitalia.
Obiettivo: “riavviare una discussione sulla struttura in questione e creare un cronoprogramma per il recupero e la valorizzazione della struttura turistica presente in marina di Pisticci, per affrontare il tema dello sviluppo turistico della costa Jonica Lucana; per adottare delle misure di sostegno al reddito dei circa 200 ex lavoratori”.
La richiesta è stata inoltrata a tutti i soggetti interessati. I lavoratori, rappresentati da Ciro D’Amico, hanno colto l’occasione per ribadire i passaggi salienti di questa lunga e tortuosa vicenda: l’intervento nel novembre 2010 dell’amministratore delegato di Italia Turismo dell’epoca, Carlo De Romedis, il quale in un consiglio comunale tenutosi a Pisticci annunciò l’interesse ad investire nell’area da parte di due operatori turistici, nello specifico Barcelò Hotels and Resorts e Orovacanze; l’assegnazione di appalti per l’ammodernamento dell’impianto entro giugno 2011; l’annuncio dell’accordo raggiunto con Barcelò per la gestione dell’ex Club Med, in una operazione stimata in 15 milioni di euro.
“Dopo una serie di rinvii, di difficoltà burocratiche e di mutamenti di progetti, in data 27 marzo 2012 – ricordano gli ex lavoratori - venivano avviate le procedure di appalto per il primo lotto di lavori di ristrutturazioni nel tentativo di riaprire il villaggio per la stagione 2013. Il primo lotto di lavori riguardava la realizzazione degli impianti elettrici/ tecnologici della struttura recettiva per una spesa di 3 milioni di euro. Nell'occasione De Romedis, amministratore delegato di Italia Turismo, non solo annunciava che gli investimenti previsti ammontavano a circa 20 milioni di euro, ma assicurava anche  l'apertura del villaggio per il 2013.
Tuttavia i lavori di ristrutturazione non avevano vita lunga poiché dopo poco tempo ogni operazione si interrompeva senza più riprendere.
Da allora si sono susseguite solo una lunga serie di promesse non mantenute che, nonostante  tutti i soldi pubblici spesi, hanno prodotto come unico risultato  l'abbandono della struttura che attualmente è esposta agli atti di vandalismo e furto”.
Gli ultimi sviluppi hanno restituito un po’ di speranza. C’è una proposta alla quale si guarda con attenzione. L’ha formulata una cordata di imprenditori del materano disposta a gestire o rilevare il villaggio. Il sindaco Di Trani l’ha portata alcuni mesi fa ai tavoli di Invitalia e Italia Turismo. Il primo cittadino ha poi fortemente sollecitato la proprietà a dare una risposta in merito. La società romana, stando ad alcune anticipazioni, avrebbe risposto che la stessa cordata di imprenditori ha anticipato la presentazione, entro la fine del mese di aprile, di un elaborato progettuale per riportare la struttura alle ottimali condizioni di riapertura in un prossimo futuro.   
In attesa di atti più concreti gli ex lavoratori provano a portare avanti la loro strategia ed a tenere alta la guardia sul tema nella speranza che il loro ruolo possa essere utile ad incassare quelle risposte chiare e definitive che in questa lunga vicenda mancano da tempo.

Roberto D'Alessandropubblicato su Il Quotidiano della Basilicata