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Aggravio del debito pubblico per realizzare la piazza centrale del lungomare di Policoro. Per alcune associazioni si tratta di spesa inopportuna

Lunedì, 07 Giugno 2021

Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta di "Mediterraneo no triv" e "Mamme libere di Policoro.

"Analizzando quanto sostenuto dai revisori dei conti a Policoro, emergono diversi spunti di riflessione e forse anche di preoccupazione.

In effetti, al 31/12/19 il disavanzo della TARI dal 2016 al 2019 è di circa 3 milioni di euro che, sommati ai 4,5 milioni di euro certificati dal Revisori dei Conti, portano il deficit del bilancio alla stratosferica cifra di 7,5 milioni di euro importo che, secondo il dirigente contabile, potrà essere ripianato in ben 15 anni.

Tra le diverse criticità menzioniamo, anche solo fugacemente, l'aumento proveniente dal nuovo servizio rifiuti e che comporterà un aumento significativo delle tasse.

A questo si deve aggiungere anche che l’ultimo bilancio presentato, e non ancora sottoposto ai revisori dei conti, porta un saldo negativo di poco più di 600 mila euro. 

Nonostante l'evidenza di una situazione debitoria così rilevante e per debiti che se non recuperati comporteranno un default per le casse del comune di Policoro, ci si impegna a contrarne di nuovi.

È notizia di questi giorni, annunziata addirittura in modo trionfale, che a Policoro sarà completato il lungomare.

Peccato che la notizia ha un risvolto meno apprezzabile perché sembra che sia stato contratto un mutuo di ben € 1.700.000,00 euro, mutuo da estinguere in vent'anni e chissà con quanti altri costi aggiuntivi tra interessi e altro.

Un mutuo ventennale significa ipotecare il futuro delle prossime generazioni di Policoro e per quasi Ventennale significa che cadrà in dote anche alle prossime generazioni per un importo minimo di circa € 100.000,00 euro annui.

Ma in questo ultimo caso viene da chiedersi se la scelta di avventurarsi a sostenere un progetto in un momento pandemico in cui la contrazione economica è mondiale, sia così necessario ed improcrastinabile.

Resta, invece, il dubbio che l'esigenza sia quella di esibire iniziative che in apparenza sembrano essere a beneficio della comunità, ma che in realtà non lo sono.

Ancora oggi nessuno dell'amministrazione comunale ha neppure spiegato se questo enorme debito per i Policoresi comporta la consegna del lungomare chiavi in mano e quindi se è comprensivo di tutti gli accessori, oppure se saranno poi necessari altri aggravi di spesa da porre a bilancio.

Certo è che alcune figure di professionisti che operano per questo progetto sono già state liquidate.

Come sempre si travalica la trasparenza gestendo la cosa pubblica come se si trattasse di doversi occupare della ristrutturazione di casa propria, e quindi di essere liberi di scegliere se e quanto denaro spendere.

Viene allora da chiedersi se per porre a termine questo progetto il costo previsto sia già comprensivo dell'urbanizzazione o se invece, come temiamo, sarà necessario eseguire degli espropri con conseguenti rilevante aggravio del costo complessivo.

Non sappiamo neppure se verranno eseguiti in accordo con i proprietari o saranno causa, poi, di controversia giuridica.

Insomma, ci saranno ulteriori aggravi di spese che continueranno a gravare sulle già mal messe casse comunali e quindi sulle teste dei policoresi? 

Stante la situazione debitoria e gli impegni di spesa previsti per i prossimi venti anni, questo costosissimo investimento, finirà per ridurre ulteriormente i servizi per una città già gravemente monca delle più elementari necessità?

Ancora, ci sarà la capacità finanziaria di restituzione dell'importo nel tempo? 

È stato considerato l'impatto economico che tale progetto avrà sui bilanci ed è stato previsto come fare a sostenerlo, oppure si è proceduto con sguardo miope al solo fine di esibire vanto?

I cittadini, ovviamente, subiscono quasi sempre rimanendo in silenzio senza avere la possibilità di esercitare il loro diritto alla conoscenza, diritto che si fonda sul fatto di essere quelli che poi, in realtà, devono pagare il costo economico, e non solo, delle scelte fatte dai politici di turno".