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Torna l'incubo scorie radioattive in Basilicata. Dodici luoghi lucani ritenuti idonei ad ospitare il Deposito Nazionale

Martedì, 05 Gennaio 2021

Torna l'incubo deposito scorie radioattive in Basilicata. Con il nulla osta dei ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, la Sogin (la società pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) ha reso nota la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) ad ospitare il famoso Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, un'opera di cui si parla da anni e per la mancata realizzazione della quale, l'Italia è al centro di una procedura di infrazione europea. Attualmente i rifiuti vengono stoccati in una ventina di siti provvisori che, però, non risultano essere idonei ai fini dello smaltimento definitivo.

Le aree potenzialmente ritenute idonee sono 67 e sono collocate in Piemonte (8), Toscana (2), Lazio (22, tutte in provincia di Viterbo), Sardegna (14), Sicilia (4), Puglia (2) ed, appunto, Basilicata con 12 zone individuate più altre 4 che si trovano a cavallo fra la nostra regione a la vicina Puglia. In Basilicata, sono indicati come aree idonee quelle che interessano i comuni di Genzano, Acerenza, Oppido, Bernalda, Montescaglioso, Montalbano Jonico ed Irsina. In Puglia: Gravina, Laterza ed Altamura. Non tutte le aree individuate hanno la stessa priorità. Esse sono state suddivise in 4 categorie: aree molto buone, buone, insulari e aree in zona sismica. Le zone ricadenti in Basilicata rientrano nella seconda categoria.

L'iter ora prevede una fase in cui le Regioni, gli enti locali e tutti i soggetti interessati possono formulare osservazioni e proposte. Questa fase durerà 60 giorni, dopodiché, nell'arco di 4 mesi, si terrà un seminario nazionale sul tema. “Sarà questo l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere” ha spiegato il ministero dell’Ambiente, definendo il contenuto della carta il frutto di “un lavoro coordinato congiuntamente dai ministeri dell'Ambiente e dal Mise, atteso da molti anni, che testimonia la forte assunzione di responsabilità da parte del governo”.

LE REAZIONI - La notizia, come prevedibile, sta lasciando strascichi. Il governatore lucano, Vito Bardi e l'assessore all'Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa, hanno dichiarato che “la Regione Basilicata si opporrà con tutte le sue forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel proprio territorio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Non eravamo stati informati e ribadiamo la nostra contrarietà a questa scelta, certi di interpretare il comune sentire del popolo lucano che come è noto a tutti ha già manifestato questo orientamento, in maniera composta ma decisa, 17 anni fa quando fu indicato il sito di Scanzano Jonico. Ora come allora il nostro territorio, che contribuisce in maniera rilevante al bilancio energetico del Paese con le proprie risorse naturali, non può essere ulteriormente gravato da una attività che rischierebbe di mettere in discussione e di pregiudicare la prospettiva di sviluppo sostenibile che con tanta fatica, in questa difficile congiuntura dovuta all’emergenza sanitaria in atto, le istituzioni e le forze economiche e sociali stanno cercando di concretizzare”.
“Nella consultazione pubblica che è stata prevista – concludono Bardi e Rosa – la Regione produrrà una serie di osservazioni negative che in queste ore sono in corso di elaborazione. A questo scopo giovedì mattina alle 10,30 si terrà una riunione via web con tutti gli organismi regionali coinvolti, Arpab, sindaci interessati e presidenti delle Province per discutere e approfondire ogni aspetto della vicenda”.

"Constatato l’inserimento di Bernalda nella lista dei potenziali siti idonei a deposito di scorie nucleari, l’amministrazione comunale desidera comunicare che tale decisione sarà combattuta con ogni mezzo e MAI permetterà una cosa del genere sul nostro territorio in quanto in nettissimo contrasto con la vocazione agricola, culturale, archeologica, turistica del luogo.
Il nostro territorio é sempre stato un deposito di meraviglie, da quasi 3000 anni, MAI sarà un deposito di scorie: spiegheremo a chi di dovere il clamoroso errore di valutazione confidando in un rapido accoglimento delle nostre ragioni. Difenderemo il nostro territorio senza risparmiarci e siamo certi che troveremo tutta la comunità lucana, non solo quella bernaldese, coesa in questa azione di contrasto ad una scelta clamorosamente errata".
E' quanto si legge in una nota apparsa sulla pagina Facebook ufficiale della città di Bernalda.

Sulla stessa lunghezza d'onda sono le dichiarazioni del presidente della provincia di Matera, nonché primo cittadino di Montalbano, altro territorio ritenuto idoneo dalla Sogin, Piero Marrese: "Una decisione inaccettabile - attacca Marrese - che penalizzerebbe i territori lucani in termini turistici, di sviluppo economico, agricolo e agroalimentare. La Provincia farà sentire la sua voce e ribadirà la sua netta contrarietà, attraverso ogni azione ed iniziativa volta a scongiurare questo scempio nei confronti delle nostre comunità".

"Apprendiamo con rammarico che, ancora una volta, la Basilicata è stata individuata nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il procedimento prevede una fase di consultazione pubblica durante la quale, tutti i soggetti portatori di interessi qualificati, potranno proporre osservazioni. Come Amministrazione del territorio, siamo pronti a manifestare, in ogni sede opportuna, la nostra forte contrarietà ad un progetto che penalizza fortemente un territorio che, giorno per giorno, lotta per affermare uno sviluppo basato su politiche ecosostenibili, che mirino a valorizzare il suo potenziale turistico e le sue eccellenze agroalimentari". Queste le parole della sindaca di Pisticci, Viviana Verri.

 

 

Ultima modifica Martedì, 05 Gennaio 2021 14:45