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Le Fiamme Gialle della Compagnia di Matera, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera nei confronti di un noto imprenditore materano indagato per bancarotta fraudolenta sottoponendo, altresì, a sequestro diversi veicoli risultati nella disponibilità dello stesso.
E’ stata condotta, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Matera che ha agito d’intesa con la Procura della Repubblica di Potenza, una complessa e articolata attività di indagine da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Matera, finalizzata all’individuazione delle reali condizioni patrimoniali di un noto imprenditore nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti originario di Altamura (M.C.) risultate notevolmente sproporzionate rispetto alle fonti reddituali ufficialmente dichiarate al Fisco.
In particolare l’imprenditore in questione, per evitare potenziali controlli e altresì “cautelare” la propria ricchezza, ha nel tempo posto in essere condotte di “trasferimento” del proprio patrimonio personale a beneficio dei familiari e della ex moglie, pur risultando di fatto l’effettivo “dominus” di tutto.
In particolare oltre a “svendere” a prezzi del tutto incongrui la totalità delle quote sociali della società cassaforte di famiglia alla convivente, al figlio e alla ex moglie per la modica cifra di 151.000 euro rispetto al patrimonio netto della stessa società ammontante ad oltre 3.600.000 euro, il soggetto destinatario delle misure ablative confezionava una ardita procedura divorzile riconoscendo al coniuge separato da 17 anni la rilevante cifra di 5 milioni di euro a titolo di assegno di mantenimento, arretrati e assegno divorzile ancor prima della presentazione del ricorso congiunto per il divorzio avvenuto l’anno successivo.
E per completare la trama, l’ex coniuge provvedeva sempre nel medesimo anno a riversare la predetta somma proprio nella società di cui aveva acquistato le quote a valore irrisorio (acquisto delle quote avvenuto due mesi prima dell’accredito dei 5 milioni).
Il collegio giudicante, sulla base della puntuale analisi condotta dal Nucleo PEF su un ampio arco di tempo, ha ritenuto il soggetto destinatario del provvedimento “persona socialmente pericolosa in quanto ha adottato uno stile di vita connotato dalla plurima, seriale violazione di precetti penali, come attestato dalle numerosissime contestazioni che gli sono state mosse …… documentando perciò un atteggiamento di abituale opposizione ai precetti penali …. in un autentico continuum criminogeno “.
Il Tribunale di Potenza, con proprio decreto, ha pertanto statuito il sequestro e la confisca di n. 6 aziende di cui 4 società e dei connessi 12 punti vendita, 21 immobili, 9 tra auto e moto di grossa cilindrata per un valore stimato di circa 10 milioni di euro nei confronti dei 4 soggetti coinvolti, che non trovano giustificazione nei redditi ufficialmente dichiarati.
Ieri sera, nell’ambito dei controlli predisposti in ambito cittadino per verificare l’osservanza delle disposizioni governative anti-Covid, specifici servizi sono stati espletati dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Matera e specificatamente nelle zone soggette ad assembramenti da parte di ragazzi, quali Via Calata Ridola, Via Casalnuovo e altri luoghi del centro storico.
Chi è l’ISMEA (Istituto di Servizi per il mercato Agricolo Alimentare)? E’ un ente pubblico economico istituito con l’accorpamento dell’Istituto per Studi, Ricerche e Informazioni sul mercato agricolo e della Cassa per la Formazione della Proprietà Contadina, con D. L. vo 29/10/1999 n. 419, concernente il “riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali” e, per ultimo, con l’accorpamento dell’istituto sviluppo agroalimentare (ISA) S. p. a. e la società gestione fondi per l’agroalimentare (SGFA) s. r. l. con Legge 28/12/2015 n. 208.
Nell’ambito delle sue funzioni istituzionali l’ISMEA realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro forme associate, al fine di favorire l’informazione e la trasparenza dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, favorire la competitività aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato.
L’ISMEA affianca le Regioni nelle attività di riordino fondiario, attraverso la formazione e l’ampliamento della proprietà agricola e favorisce il ricambio generazionale in agricoltura in base ad uno specifico regime di aiuto approvato dalla Commissione Europea.
Nello svolgimento delle sue attività istituzionali, l’ISMEA opera solo ed esclusivamente per mezzo dei propri funzionari e dirigenti ed in virtù del relativo potere di rappresentanza organica. In nessun caso e ad alcun titolo l’ISMEA si avvale di intermediari esterni.
Relativamente a tale ultimo aspetto, l’ISMEA ha predisposto uno specifico regime di aiuto denominato “agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura”, che prevede l’erogazione di un premio in conto interessi nell’ambito di interventi fondiari riservati a coloro che si insediano nelle aziende nel ruolo di capo ed in presenza di determinati requisiti (età, esercizio dell’attività agricola, cittadinanza, residenza, possesso di adeguate capacità e competenze professionali, insediamento aziendale entro tre mesi dalla data di comunicazione dell’ammissione alle agevolazioni).
Gli incentivi sono applicati su tutto il territorio nazionale e possono essere richiesti sia nel caso di una ditta individuale (un giovane agricoltore) e sia nel caso di società di persone, di capitali o cooperative, anche a scopo consortile (con maggioranza assoluta e numerica e delle quote di partecipazione dei soci).
I fatti e le situazioni ipotizzati nei capi di accusa sono esclusivamente riferibili all’aspetto innanzi indicato.
In particolare, nel corso delle indagini, anche tecniche, è emersa l’esistenza di sodalizio criminoso, composto da cinque soggetti (promosso, organizzato e diretto da due di questi) con lo scopo di vanificare, a proprio illecito vantaggio, le positive finalità della legge sull’imprenditorialità giovanile in agricoltura attraverso la commissione di diverse e numerose tipologie di reato.
In sostanza il “pactum sceleris” era preordinato:
consentendo, sostanzialmente, agli indagati di ottenere finanziamenti agevolati non dovuti in almeno 5 pratiche di primo insediamento giovanile ISMEA per un ammontare complessivo di circa 6 milioni di euro.
Una sesta pratica, comportante un finanziamento di 900.000,00 euro circa, non veniva portata a compimento a causa di un errore di carattere contabile commesso dai partecipi al suddetto sodalizio che omettevano di allegare alla stessa la “certificazione bancaria attestante il debito residuo del mutuo per il quale era stata accesa ipoteca volontaria”.
Il Giudice delle indagini preliminari, sulla base delle richieste avanzate dall’ Ufficio Inquirente, ha ritenuto la gravità delle fonti di prova prospettate, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 11 persone e il sequestro preventivo di oltre 4,5 milioni di euro agli indagati, nonché il sequestro preventivo dei beni relativi a 5 aziende, ai sensi della normativa dettata dal D. L. vo 08/06/2001 n. 231, per un valore di circa 3,7 milioni di euro per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti dello Stato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, favoreggiamento personale, emissione di fatture per operazioni inesistenti.
La Compagnia della Guardia di Finanza di Policoro ha portato a termine un’articolata attività di polizia economico-finanziaria, nel comparto della spesa pubblica, nei confronti di una ditta individuale attiva nel Metapontino nel settore ortofrutticolo, che aveva avuto accesso ad un contributo di 620.000,00 Euro, nell’ambito degli aiuti Europei previsti dalla Politica Agricola Comune (P.A.C.).