Giovedì, 28 Marzo 2024

Giovani professionisti pisticcesi, che si fanno onore. E’ dei giorni scorsi la gradita notizia che tra i vincitori   dell’ultimo Concorso Nazionale per Magistrato Ordinario, viene annoverata una giovane nostra compaesana, la dottoressa Maddalena Venezia, pisticcese residente a Marconia.

Il neo magistrato, per chi ancora non la conoscesse, è la figlia del noto imprenditore agricolo di Montescaglioso, ma residente a Marconia, il sig. Vito Venezia che negli anni 80 aveva sposato la conosciutissima professoressa pisticcese di Educazione Fisica, Filomena Bifulco, da anni in servizio all’Istituto Scolastico di Scuola Media “Padre Pio da Pietrelcina”.

Dopo gli studi superiori presso il Liceo Classico “Giustino Fortunato” della nostra città, Maddalena Venezia, si era iscritta e aveva frequentato l’Ateneo di Napoli “Federico II°” dove si era laureata a pieni voti in Giurisprudenza e subito dopo si era abilitata all’esercizio della libera professione forense, presso la Corte di Appello di Potenza. Una carriera “veloce” la sua, partecipando recentemente, ma quel che più conta, vincitrice dell’ultimo Concorso Nazionale per Magistrato Ordinario, ora in attesa di nomina per conoscere la sede dove svolgerà il suo esercizio e mandato di Giudice.

La storia della nostra città - è l’occasione per ricordarlo - oltre che registrare  da sempre, la presenza di  diversi avvocati di fama, sia nel civile che nel penale, ha annoverato insigni magistrati  come  i compianti  Libero Panetta, Procuratore della Repubblica di Matera, Giovanni Cassano, Procuratore della Repubblica di Trento, Francesco Lazazzera Presidente Corte d’Appello di Potenza, Paolo Blotti Procuratore Generale Corte d’Appello di Brindisi  e Lecce, Giovanni Borraccia, Presidente del Tribunale di Potenza, Giuseppe Viggiani, Magistrato presso il Tribunale di Lecce, a cui si aggiungono magistrati in attività come Angelo Onorati - figlio dell’Avvocato Francesco - ora GIP-Gup del Tribunale di Matera, Lelio Festa, attualmente  Magistrato GIP e GUP presso il Tribunale di Castrovillari, Mariella Vena - figlia del compianto Avvocato Pietro, attualmente   Giudice togato della Sezione Civile del Tribunale di Parma, Maria Antonietta Onorati - figlia dell’Avvocato Luigi - Presidente del Tribunale di Catanzaro, Teresa Valeria Grieco, giovane  Magistrato presso la Procura del Tribunale di Paola, che lascerà a breve per essere trasferita presso la Procura di Lamezia Terme e l’altrettanto giovane Alessia D’Alessandro, attualmente Magistrato Presso la Corte di Appello di Potenza.

A tutte queste nostre eccellenze, che hanno operato ed operano nel campo della Giustizia e che rendono onore alla città di Pisticci, aggiungiamo quindi l’ultima arrivata - solo in ordine di tempo, naturalmente, appunto la neo Giudice, dottoressa Maddalena Venezia, a cui, da parte della nostra redazione, porgiamo i complimenti vivissimi e gli auguri di buon lavoro e di  una brillante carriera in Magistratura. Come lei desidera!

P.S. Ci scusiamo per qualche eventuale imperfezione o mancanza di precisione su nomi e carriere, atteso che la ricerca è stata abbastanza laboriosa con notizie non sempre facili da recuperare. Grazie.

Michele Selvaggi

E' stata notificata nei giorni scorsi la proroga delle indagini preliminari a carico di una ventina di persone - tra le quali il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (centrodestra) e di due assessori in carica, entrambi della Lega, indagati per peculato nell'ambito di un'inchiesta, cominciata nel 2020, su presunti favori ricevuti per usufruire di tamponi all'inizio della pandemia.

Una nuova, ennesima ombra sta gettando scompiglio nelle dinamiche politico amministrative della regione Basilicata. Come rivelato da "Il Quotidiano del Sud", una maxi inchiesta è stata avviata dai pm di Potenza sulla cosiddetta mala politica lucana. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero le nomine all'ospedale San Carlo del capoluogo lucano ed i mega appalti ospedalieri, come quello riguardante l'ammodernamento del nosocomio di Lagonegro. Contestate presunte ingerenze gestionali da parte dei vertici della Regione.

Diversi sarebbero gli indagati eccellenti e le pesanti accuse al vaglio del procuratore capo Francesco Curcio e del pm Vincenzo Montemurro. Fra gli indagati, spicca il nome dell'assessore alla Sanità lucana, il dottor Rocco Leone. Sarebbero indagati anche il segretario del governatore Vito Bardi, Mario Araneo, e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro.

Il presunto sistema di potere su cui indaga la magistratura potentina sarebbe ruotato attorno allo studio del noto avvocato potentino, Raffaele De Bonis che ora è agli arresti domiciliari. 

Leone: Totale fiducia nella magistratura

Intanto, l'assessore Leone, in una nota, ha espresso totale fiducia nella magistratura. “Ho totale fiducia nella magistratura, da uomo delle Istituzioni - ha dichiarato Leone - Nella mia vita non ho mai perseguito l’utile personale. Chi mi conosce sa bene che intendo, da sempre, la mia attività lavorativa come una missione e non come un’attività da cui trarre un vantaggio economico. Spero di poter essere ascoltato quanto prima dal pubblico ministero, in modo da fare chiarezza e poter rivendicare una storia personale e politica di rettitudine e legalità”.

Bardi: Farò opportune valutazioni sull'operato di Araneo

Sulla stessa lunghezza d'onda è il presidente della Giunta regionale lucana, Vito Bardi. “Da uomo delle Istituzioni - ha dichiarato l'ex generale - ho piena fiducia nelle indagini della Magistratura e al contempo sono sicuro che le persone coinvolte nell’indagine sapranno dimostrare nelle sedi opportune la propria estraneità alle ipotesi di reato. In riferimento al coinvolgimento del sig. Mario Araneo, tengo a precisare che si tratta di una persona che ha un contratto di collaborazione esterna di Segreteria. Sarà mia cura fare le opportune valutazioni dopo un approfondito confronto, nel frattempo attiverò le procedure interne. La mia vita è sempre stata all’insegna della legalità e del rispetto delle regole. Mi auguro pertanto che su questa vicenda venga fatta luce nel minor tempo possibile. I lucani meritano chiarezza e trasparenza”.

M5S: Regione Basilicata ancora una volta scossa dalle inchieste giudiziarie

Sull'argomento sono intervenuti i consiglieri regionali del M5S, Perrino, Carlucci e Leggieri:

"In una delle settimane più torride mai vissute, ci tocca prendere atto dell’ennesima lunga ombra che si allunga sulla vita politico - amministrativa della nostra regione. 

Le indiscrezioni del Quotidiano del Sud dipingono un quadro fatto di commistioni e interessi di vario genere: si parla di “reiterate ed illecite collusioni fra pubbliche amministrazioni, professionisti e imprenditori in Basilicata”. Il tutto sarebbe partito a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto l’avvocato Raffaele Mario De Bonis Cristalli, finito ai domiciliari per corruzione. In tanti, a vari livelli, sarebbero coinvolti. Non sarebbe risparmiato neppure il dorato mondo del cinema lucano, che per tanto tempo, con i suoi "illustri" rappresentanti, spesso in giro per il mondo a spese dei cittadini, ha rappresentato una sorta di mondo fatato, mentre la Basilicata veniva devastata ed impoverita. 

Non vogliamo assolutamente esprimere condanne prima del dovuto - la presunzione di innocenza la teniamo bene a mente - anche perchè non sono ancora chiarissime le notizie che emergono dai quotidiani. Tuttavia non possiamo rimanere silenti di fronte ad una vicenda che rischia di provocare un nuovo terremoto in una Regione che solo qualche anno fa ha visto il suo ex Governatore, l’attuale Consigliere Pittella, finire agli arresti per presunti incarichi e concorsi pilotati. Una delle vicende più brutte della storia recente della Basilicata, privata per tanti mesi del suo massimo rappresentante. 

La trasversalità politica dei nomi apparsi sui giornali in questi giorni ripropone alcune riflessioni sul consociativismo - chiamiamola pure brama di potere - che caratterizza la vita politico-amministrativa della nostra regione. In un territorio piccolo come il nostro è inevitabile conoscersi tutti, ma non è più tollerabile utilizzare queste conoscenze per raggiungere scopi in maniera illecita a scapito della collettività". 

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