Sabato, 14 Dicembre 2024

Lodevole, anche quest’anno, le iniziative per gli ultimi giorni di Carnevale, organizzate a Pisticci dalla Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Domenico Albano e dalla Associazione “Bacco di Caravaggio” di Teresa Santeramo, con la collaborazione di  Grazia Panio, Marzia Paolocelli, Giusy Fasano con l’animazione di Bruno Agneta e la Bassa Musica di Molfetta,  e la iniziativa di Briglie Sciolte  a Marconia, in collaborazione con l’Ipseoa Fortunato di Marconia, oltre al Carnival Party di Tinchi e Marconia.

Ma la nostra storia di questo divertente periodo dell’anno, non può prescindere da quello che un po’ di decenni fa, è stato un Carnevale a dir poco straordinario che sicuramente ancora tanti ricordano nella nostra città, che lo festeggia in modo particolare e senza pari e che fa sempre piacere ricordare.

Chi è giovane, certamente  non può aver vissuto, ma ne ha sentito parlare, di quei fasti di 30 - 40 anni addietro, animati soprattutto dal “Professor Cipolla” ovvero Ciccio Tiriticco, al secolo Francesco Iannuzziello, uno straordinario personaggio, famoso per  aver  dato vita  per diversi anni ad eccezionali carnevali pisticcesi grazie ai suoi originali, geniali, ma anche spettacolari, divertentissimi, e perché no, anche… delicatissimi “interventi chirurgici” davanti ad un mare di gente acclamante, lungo Corso Margherita, piazza Umberto e piazza San Rocco, con il taglio di pance  e stomaci da dove uscivano salame, sopressate e altro ben di Dio.

Con lui ricordiamo un’altra simpaticissima maschera pisticcese, Vincenzo Di Stefano, famoso per sue macchiette e i vestiti, soprattutto da donna che di volta in volta, creava e indossava, tanto da renderlo piuttosto…..sexy e…affascinante.

Erano quelli i tempi di uno straordinario indimenticabile carnevale cittadino che non aveva eguali in zona e che coinvolgeva un po’ tutta la popolazione senza distinzione di età e di sesso e, puntualmente, ogni anno, richiamava anche tantissima gente dei centri vicini, che si dava appuntamento e scendeva in piazza e nelle strade per festeggiare insieme, con balli in maschere e costumi sempre originali, questo grande incontro spensierato. Erano anche i tempi di fantastici carri allegorici preparati in tempo da un grande artista artigianale pisticcese, Carlo Blancagemma che studiava e creava per ogni edizione, soggetti di maschere e carri sempre diversi, che poi sfilavano per le principali vie della città, tra due ali ininterrotte e plaudenti di folla, fino a notte inoltrata. Il carnevale pisticcese raggiunse il massimo splendore, con un sempre più coinvolgimento in massa della popolazione, negli anni a cavallo tra il 1980 e 1990 e, purtroppo, l’ultima festa, degna di questo nome, ricordiamo, fu quella che si celebrò durante l’inverno del 1992. Successivamente l’interesse per questa manifestazione andò man mano scemando e solo grazie all’impegno e agli sforzi della Associazione Pro Loco del presidente Pasquale Sisto prima e Beniamino Laurenza da qualche anno, la manifestazione a Pisticci, è stata mantenuta degnamente in piedi, ma sicuramente, senza quegli straordinari sfarzi che l’avevano caratterizzata e resa famosa in quell’indimenticabile periodo d’oro. Che non tornò più! Ovviamente, occorre anche e doverosamente riconoscere in questi anni, l’impegno della Pro Loco di Marconia guidata dal Presidente Pasquale Malvasi, per mantenere in piedi l’evento. Impegno profuso fortunatamente anche da tante associazione che vogliono far tornare a rivivere l’intero territorio pisticcese!

Michele Selvaggi

Il Cineteatro Rinascente di Marconia ospita un viaggio nella musica e nella storia con il documentario sul festival di Melpignano del 1988.

Si è aggiudicato con merito la vittoria alle selezioni regionali del concorso “Allievi di Cucina degli Alberghieri” tenutesi nei laboratori del moderno Istituto alberghiero di Marconia “G. Fortunato”.

Per Venerdì 9 febbraio l’amministrazione Comunale di Pisticci, in occasione dell’anniversario della “Notte di Santa Apollonia, ha organizzato alcuni appuntamenti per ricordare le numerose vittime di quella che può essere ricordata tristemente come una delle tragedie più gravi dell’intera regione. In quella tragica notte del 1688 persero la vita oltre 400 persone.

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