Giovedì, 19 Giugno 2025

Una mostra a Bernalda, Matera, Senise, Nova Siri e Potenza per ricordare De Gasperi promotore della legge sui Sassi

Lunedì, 19 Maggio 2025

Una mostra per ricordare l’uomo, il politico e lo statista Alcide De Gasperi, in esposizione oggi 19 maggio 2025 a Bernalda (Sala di via Cairoli), dal 20 al 26 maggio a Matera nell’Auditorium Sant’Anna e poi ancora, dal 24 maggio al 4 giugno a Senise, dal 7 al 13 giugno a Nova Siri e dal 15 al 22 giugno a Potenza.

Sono trascorsi più di 70 anni, era la primavera avanzata del 1950, da quando l’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, accompagnato dal giovanissimo deputato lucano Emilio Colombo, visitò Matera e i suoi Sassi. Famosa quella foto che ritraeva lo statista democristiano, preoccupato e con la mano sulla fronte, colpito dalle condizioni disumane in cui versava tanta povera gente abitante dei Sassi, costretta a vivere da sempre in veri e propri tuguri insieme ad asini, maiali, pecore, galline e conigli, senza acqua corrente, senza fognature, senza energia elettrica e con strade disselciate e al limite della percorribilità.

Da qui l’impegno e la promessa del Presidente, di risolvere presto il problema, come annunciò di li a poco in un affollatissimo e applauditissimo comizio al popolo materano e della provincia, radunato nella grande piazza Vittorio Veneto.

“Non ho parole per commentare quello che poco fa ho visto - disse, tra l’altro, De Gasperi rivolto ai presenti - La povera gente dei Sassi non può continuare a vivere come bestie. Se finora nessuno si è preoccupato di queste persone, è venuto il tempo che si faccia qualcosa in loro favore per liberarli da una tristissima condizione”.

Un impegno preciso preso sotto il sole cocente, davanti a migliaia di persone. Passò solo poco tempo e la promessa venne mantenuta, con la firma di una legge speciale per lo sfollamento dei Sassi che in pratica significò mandare via le persone che vi risiedevano, murare le porte delle case scavate per la maggior parte nella roccia e permettere a quegli  abitanti  di  poter iniziare una nuova vita in condizioni più umane, con la occupazione di un’abitazione loro assegnata nei nuovi quartieri costruite nelle zone periferiche dell’abitato come Serra Venerdì, Lanera, Spine Bianche, ma anche al Borgo La Martella e  Venusio a qualche chilometro da Matera, queste ultime destinate in prevalenza alle famiglie dedite all’agricoltura.

Per la città di Matera, quella della visita dello statista trentino, fu una giornata memorabile, proprio perché destinata, di li a poco, a cambiare non solo la storia, ma anche la geografia della città, grazie all’impegno di quel grande uomo politico che fu Alcide De Gasperi a cui l’Amministrazione Comunale, solo diversi decenni dopo, fece erigere una grande statua, di fronte all’Hotel De Nicola, sulla via Nazionale.

Un vero e proprio bagno di folla quel giorno, per vedere da vicino l’uomo che aveva creato la D.C. (per la quale già nel 1943 aveva preparato il documento programmatico “Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana”), che nel febbraio del 1947 firmò il trattato di pace con gli alleati e si adoperò alla ricostruzione materiale e morale del paese dalle rovine della guerra, perseguendo una politica di amicizia con gli Stati del Patto Atlantico e dell’Occidente.

Matera quel giorno era stata invasa da migliaia di persone provenienti da tutta la provincia e da quelle limitrofe, trasportate soprattutto a bordo di camion (allora era un lusso viaggiare in pulman per quel poco che circolavano sulle strade della nostra provincia) che per la maggior parte furono parcheggiati uno dietro l’altro, lungo via Lucana, via Gramsci, via Passarelli e piazzale della stazione. La penuria di mezzi dell’epoca purtroppo, non permise a tutti di poter essere quel giorno nel capoluogo per assistere al comizio di De Gasperi e l’episodio ci ricorda come forte fu la delusione di centinaia di pisticcesi che non avendo potuto raggiungere nella mattinata Matera, attesero invano il suo passaggio dallo Scalo e dal bivio di Pozzitello, convinti (voci lo avevano dato per certo) che il Presidente del Consiglio e il suo seguito, nel pomeriggio di quel giorno, sarebbe transitato da quelle parti per visitare le zone della Riforma Fondiaria, prima di Macchia di Ferrandina e poi di Caprarico di Tursi, Scanzano, Policoro, Pisticci e del metapontino tutto.

Purtroppo, Alcide De Gasperi, morì improvvisamente nell’ Agosto del 1954, senza poter più ritornare a Matera, dopo quella volta che aveva consegnato le chiavi ai primi abitanti de La Martella, come  lui stesso aveva promesso e desiderato, per visitare tutti i nuovi quartieri completati della città che, grazie ad una legge da lui fortemente voluta, erano stati costruiti a tempo di record per accogliere migliaia di cittadini materani che fino a qualche tempo prima avevano abitato le grotte dei Sassi.

Michele Selvaggi

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