Sabato, 20 Aprile 2024

Presto ritornerà nella sua casa, la statua di San Rocco. Una bella notizia da parte del parroco don Rosario Manco, che annuncia la fine dei lavori al tempio del nostro Protettore.

Da ieri sera lunedì 27 marzo 2023, il traffico lungo il tratto stradale che va da Piazza Sant’Antonio Abate a piazza San Rocco, è tornato normale.

Quaresima, tempo di penitenza e di preghiera. Una interessante iniziativa, ha caratterizzato la serata di venerdì 24 marzo, protagonisti la Parrocchia di San Pietro e Paolo guidata da don Rosario Manco e la   Associazione “Agata Volontari contro il Cancro”.

Detto, fatto. Subito la croce sulla chiesetta di Sant’Antonio Abate, come evidenziava un nostro servizio di ieri, che riprendeva l’indicazione di alcuni cittadini che segnalavano da tempo, la mancanza di un simbolo cristiano come la croce, sulla struttura religiosa che si affaccia sulla piazzetta omonima lungo il Corso Margherita.

Se è vero che le cose belle vanno vissute fino in fondo, la serata organizzata da don Rosario Manco parroco di San Pietro e Paolo per ricordare la figura di don Tommaso Latronico, prossimo Beato, è stata qualcosa veramente “speciale ed emozionante” anche per chi questo sacerdote non ha avuto il piacere di conoscere.

Un incontro dal tema “Don Tommaso Latronico, amare Gesù nella sofferenza”, vissuto sulla relazione di don Pino Marino, parroco di Santa Maria Assunta di Niva Siri già parrocchia di don Tommaso e sulla testimonianza di Cosimo Latronico, fratello dello scomparso e le conclusioni di don Rosario Manco a cui va un plauso particolare per l’impegno profuso ad organizzare l’incontro nel salone attiguo alla cappella di San Rocco.  Una serata ricca soprattutto del ricordo di un passato che ha fatto rivivere la vita di questo giovane sacerdote che abbracciò le ide del nuovo Movimento di Comunione e Liberazione con convinzione ed amore, e lo fece conoscere anche nella nostra città, dove trovò tanti aderenti, dai giovani a intere famiglie che così scoprirono un nuovo modo di conoscersi, di stare insieme, di volersi bene, di rispettare sé stessi e il prossimo.

Una sintesi precisa e documentata quella del relatore don Marino, ricca di ricordi, aneddoti, episodi importanti fino alla immatura morte di don Tommaso e alla iniziativa, parecchi anni dopo, di proporre al Vescovo la sua Beatificazione, non mancando di sottolineare come a lui riusciva abbastanza bene di coniugare la proposta cristiana con la sua bontà d’animo di chi insegue l’insegnamento del Signore.

Toccante anche la testimonianza dell’amato fratello Cosimo, anche a nome di tutti i suoi cari, che ha parlato della vita in famiglia, a scuola, nel seminario regionale di Potenza prima e gli studi teologici nel seminario di Salerno, la frequenza degli studi di teologia presso la Pontifica Università Gregoriana a Roma, fino all’Ordinamento sacerdotale nella Capitale dal Cardinale Ugo Poletti il 28 giugno 1973. Con i giovani di Comunione e Liberazione, alla sua ordinazione, era presente anche il compianto On. Aldo Moro che più volte aveva incontrato Don Tommaso, apprezzandone la intelligenza e la passione per la Fede.

Alle conclusioni del parroco don Manco, che purtroppo non ha avuto il piacere di conoscere don Tommaso (ma dopo questo incontro è come se lo avesse conosciuto bene), ha fatto seguito il saluto del primo cittadino Domenico Albano che non ha voluto mancare a questo importante appuntamento e subito dopo, una  particolare appassionata testimonianza della nostra città, con l’intervento della professoressa Vittoria Scazzarriello, all’epoca il più importante punto di riferimento  del Movimento  a Pisticci  negli anni 70 -80. Dalle sue parole, il significato di quello che don Tommaso ha rappresentato qui in tanti anni di sua assidua presenza nelle sedi di Arco Cantisano prima e di via Filangieri poi, ricordando quei tempi “indimenticabili” e particolarmente felici, che in un certo senso cambiarono la vita di tanti aderenti a C.L.

Ma Vittoria Scazzarriello ha anche sottolineato gli altri aspetti di quel fortunato periodo ricco di incontri, gite, ritiri spirituali (Chiaromonte), allegria, scherzi, canzoni e tant’altro, senza comunque mai perdere di vista il senso reale del coinvolgimento di quel nuovo Movimento che in un certo senso aveva portato, novità e perché no, anche fascino. Ma l’altra sera (è una nostra personale convinzione) durante quell’incontro, siamo oltremodo sicuri che con tutti noi, in rispettoso incognito, era presente anche Lui, don Tommaso. Magari seduto a fianco di don Marino, di Cosimo e don Rosario e chissà, forse tra il pubblico a fianco di Vittoria, Pompea, Enzo, Michele, un po’ i superstiti di quegli straordinari anni di CL nella nostra città, contento magari di ritrovarsi dopo tanti anni insieme agli amici di un tempo e, guarda caso a pochi passi da quella storica sede di Arco Cantisano che a lui piaceva tanto. Sicuramente è andata così.

Ma per capire meglio chi è stato don Tommaso Latronico,  soprattutto per quanti non hanno avuto il piacere della sua conoscenza, vogliamo chiudere questo nostro articolo con le parole di chi gli è stato parecchio  vicino, lo ha apprezzato e voluto bene, Monsignor Vincenzo Orofino, Vescovo di Tricarico:   “Stare con lui  era sempre bello e coinvolgente, edificante e rassicurante, mai banale o superficiale, buono e mite,  socievole e lieto, sicuro e autorevole, sereno ed essenziale nei giudizi, realista e lungimirante. Un uomo vero la cui umanità era illuminata dalla appartenenza totale e incondizionata a Gesù Cristo e alla Sua Chiesa” . Grazie Monsignore. Uno scatto fotografico reale e straordinario, il Suo.

E’ proprio vero che le cose belle vanno vissute fino in fondo!

Michele Selvaggi

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