Mercoledì, 24 Aprile 2024

Una serata artistico - culturale con omaggio al PITTORE DI PISTICCI, alla nostra città, al Cavalier Antonio Barbalinardo che ha promosso la iniziativa, a Enotria Felix e centro Studi Gymnasium che hanno collaborato affinché potesse realizzarsi l’opera e, naturalmente, alla nostra valente artista Maria Teresa Romeo, in arte Oemor, a cui è stata affidata la progettazione e la realizzazione dell’opera e che, occorre anche riconoscere, non finisce mai di stupire.

Se è vero che il Carnevale si caratterizza soprattutto per le maschere indossate da chi lo festeggia, anche da noi, ormai da un paio di anni a questa parte, il Carnevale lo viviamo tutti i giorni con le mascherine, che tutti (magari!) le indossano per proteggersi dalla infezione di Coronavirus che ha toccato il mondo intero. Mascherine che comunque, secondo le ultime notizie, fra qualche giorno non dovrebbe essere più obbligatorio indossare.

E’ il vero e proprio “fiore all’occhiello” degli spettacoli invernali messi in atto da ENOTRIA FELIX l’Associazione locale che delizia per idee e vivacizza le nostre serate ed a cui non può mancare un più che doveroso tributo di riconoscenza da parte del popolo pisticcese.

La cultura come slancio verso una rinnovata normalità: questo l’obbiettivo di Enotria Felix, l’associazione pisticcese che anche quest’anno si prepara alla quinta edizione de La Taccariata.

«Ripercorrere il periodo storico delle origini puntando, anno dopo anno, a divenire un appuntamento fisso». Spiega così Imma Iannuzziello, presidente di Slow Food Magna Grecia, il fine ultimo dell’associazione: ovvero la caparbietà di radicarsi sul territorio sino a diventare rappresentativo dello stesso. Un’occasione per raccontarsi e riscoprirsi attraverso la lente di un passato lontano. Una storia riportata alla luce e sublimata grazie alla innegabile magia del filtro artistico.

Da “Il riscatto dei rapiti”, rappresentazione teatrale con cui viene portato in scena il rapimento, avvenuto nel luglio del 1677, di ben novantotto lucani ad opera dei turchi.  Tra i catturati vi erano ventisei pisticcesi, per i quali, il padrone Carlo De Cardenas offrì 1500 scudi in cambio della loro libertà, ma solo tre di questi riuscirono a fare ritorno al paese, dopo una fuga rocambolesca dall’isola di Santa Maura. I superstiti offrirono le catene della propria prigionia alla Chiesa di San Leonardo e raccontarono la storia di Agostino Riulo. Questo lo spunto per la seconda rappresentazione che dà il nome all’intero festival “La Taccariata”: la vicenda del pisticcese Riulo, il quale, durante una passeggiata nel bosco incontrando alcuni turchi, per la paura, stramazzò immediatamente di crepacuore. Questi, per sincerarsi dell’effettiva morte dell’uomo, lo “taccariarono”, appunto, con delle scimitarre.

«Abbiamo insistito fortemente per la realizzazione dell’evento perché esso possa simbolicamente rappresentare un segnale di ripresa e, finalmente, il ritorno alla vita – aggiunge Francesco Iannuzziello, presidente del Centro Studi Gymnasium – allo stesso modo chiediamo a tutti la massima collaborazione per garantire appieno il rispetto delle normative anti contagio e per poter vivere insieme questo momento come un momento di rinascita». Da questo stesso motivo deriva la scelta di consentire l’accesso a piazza La Salsa per Lo spettacolo degli artisti, nelle serate del 31 luglio e del 1 agosto, solo a chi è in possesso del Green Pass, anche solo prima dose, e a tutti coloro che si saranno sottoposti a un tampone, risultato negativo, nelle 48 ore precedenti la manifestazione.

Il programma animerà quest’anno, oltre allo splendido borgo medioevale, anche la costa di Marina di Pisticci, per la prima edizione della Regata velica e la rievocazione de “Lo sbarco dei turchi”. «L’obbiettivo è la valorizzazione del territorio nella sua interezza – spiega Rocco Negro, uno degli organizzatori – dal centro storico alla costa, al fine di dar luogo a una vera e propria osmosi tra i due elementi che potrebbero apparire erroneamente come separati».

«Allungare l’offerta turistica avendo grande cura dell’ospitalità». Con queste parole Pietro Calandriello riporta alla sintesi l’essenza stessa dell’evento: la curiosità per la storia, unita all’esplorazione enogastronomica, vuole essere, dunque, il principale attrattore turistico per il territorio. «Momenti di festa da passare in convivialità». Sullo sfondo cortei storici, sbandieratori, sfide di tiro con l’arco, spettacoli di falconeria e musica medioevale.

È così che la V edizione de La Taccariata si presenta, nonostante le difficoltà legate all’emergenza pandemica, come la più ricca di sempre. Non ci resta che viverla assieme.

Simona Pellegrini

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