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Tra nodi irrisolti e qualche buona notizia, in Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico restano un tema secondario.
Grande dimenticato il Mezzogiorno con treni vecchi e lenti, linee chiuse, ritardi cronici
Legambiente: “Il tema dei pendolari e del trasporto su ferro diventi una priorità.
Sbagliato investire sul Ponte sullo Stretto. Al Sud occorre potenziare le linee ferroviarie con nuovi treni e puntare su elettrificazione e collegamenti più veloci via terra e via mare”
La Basilicata resta in attesa di una svolta concreta nel trasporto ferroviario tra troppi treni vecchi, linee lente, inadeguate o chiuse, ritardi, scarsa assistenza e attenzione alle esigenze degli utenti
Torna la Festa dell’Albero, giunta alla sua ventottesima edizione. “Gli alberi ci danno tanto. Adesso tocca a noi!”, questo lo slogan scelto per la campagna che dal 18 e fino al 25 novembre vedrà la messa a dimora di nuovi alberi per riqualificare aree degradate, per fare più belle, verdi e vivibili le nostre città e i nostri territori.
“Troppo prezioso per perderlo: il suo futuro è nelle nostre mani”
“L’immaginazione subiva un fascino che era fatto per metà di paura, non avevo mai visto un bosco incantato…”: con queste espressioni il narratore e saggista inglese George Gissing volle descrivere la foresta jonica.
I due capoluoghi tra poche luci e troppe ombre.
Potenza, paralizzata da emergenze croniche, è in caduta libera sulle politiche ambientali e sempre più lontana da una gestione urbana di qualità.
Matera galleggia in una condizione di stallo e senza il necessario protagonismo verso una transizione ecologica urbana. Le due città perdono posizioni nella classifica generale rispetto allo scorso anno (-7 Matera, -21 Potenza)
Sono diverse migliaia i metri cubi di reflui zootecnici scaricati nei campi di Scanzano Jonico. Un caso di cui si discute molto nelle ultime settimane, che purtroppo non rappresenta un caso isolato nella storia recente di quel territorio. Pochi anni fa, per esempio, il Comando Stazione Forestale di Scanzano, accertò che due aziende zootecniche avevano scaricato illecitamente, in maniera sistematica e reiterata, addirittura nel corpo idrico ricettore di un canale consortile, il tal quale delle deiezioni prodotte dagli animali.