Venerdì, 19 Aprile 2024

Difendere la cultura della pace e donare un sorriso ai bambini che soffrono la barbarie della guerra. È questa la missione di Marco Rodari – in arte Il Pimpa – che un po’ per caso, un po’ per vocazione, da professore diventa clawn e comincia a donare meraviglia nei luoghi deturpati dai conflitti; luoghi in cui sorridere è davvero un atto difficile.

Questa sera alle ore 19:30 presso il Cineteatro La Rinascente di Marconia, proiezione e dibattito sul documentario “Invisibili”.

L'Amministrazione Comunale di Pisticci, vincitrice del “Programma sperimentale Mangiaplastica” del Ministero della Transizione Ecologica, comunica che in via San Giovanni Bosco è stato installato un eco – compattatore ad alta capacità, che sarà attivo a partire dal mese di maggio 2023.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del signor Malvasi, per conto di Tavolo Verde Puglia e Basilicata, che disamina la situazione degli istituti scolastici pisticcesi:

“Come cittadino, come ex docente di materie scientifiche, e infine come rappresentante di Tavolo Verde Basilicata (movimento di produttori agricoli) mi faccio portavoce degli interessi generali del territorio e del mondo della cultura nel denunciare ancora una volta a chi di competenza il depauperamento in cui versa in primo luogo il polo d’istruzione secondario di Pisticci (liceo, istituto Alberghiero, Tecnologico, Istituto tecnico Agrario, scuole di primo e secondo grado) sia in termini di iscritti sia in ordine alla qualità dell’offerta formativa.

Alcuni dati ci aiutano a comprendere lo stato di fatto dell’istruzione superiore; nel giro di pochi anni gli iscritti passano da mille unità a circa 600; il dato più significativo è quello relativo al liceo classico che addirittura rischia di non formare nemmeno una prima classe. Per l’alberghiero conseguiranno il diploma gli alunni di 4 quinte e per contro si formeranno appena due prime; per il Tecnologico e per l’Agrario una sola prima. Per quanto riguarda, invece, gli aspetti organizzativi e la qualità dell’offerta formativa c’è da mettersi le mani nei capelli; l’Agrario è privo dell’azienda agraria perchè di fatto da anni versa in un preoccupante stato di degrado e abbandono tale per cui non è consentito l’accesso agli studenti per l’attività didattica; parimenti per le attività di laboratorio interni e/o collegati al plesso (vedi serra). Per quanto riguarda l’Alberghiero, al netto della nuova struttura inaugurata in pompa magna è carente dei necessari laboratori per elevare il grado di formazione professionale degli studenti, anche il tecnologico non gode di buona salute, relativamente al Liceo se Sparta piange Atene non ride. Sotto l’aspetto organizzativo e logistico interno addirittura i docenti a proprie spese provvedono all’acquisto del materiale didattico, poiché gli uffici preposti non hanno ricevuto disposizioni per la fornitura. Le conseguenze dirette ed indirette si riflettono sostanzialmente sul processo educativo e formativo degli studenti in particolare, perchè di fatto vi è una discrasia fra le giuste e legittime attese delle famiglie e la scuola intesa come sistema.

Non è esagerato affermare che in alcuni casi si configura una limitazione del diritto allo studio e in altri casi lo svuotamento di quei contenuti fondamentali che accompagnano il processo educativo e formativo a partire dalla scuola elementare alla fine del percorso scolastico.

Va da sé concludere che la scuola del territorio del comune di Pisticci vive un vero e proprio stato di emergenza non più procrastinabile.

All’uopo si sollecita un convegno pubblico e una conferenza di servizio fra Regione Basilicata, Provincia e Comune di Pisticci per definire un piano di riorganizzazione e di rilancio della rete scolastica e dei servizi per potenziare ed ampliare l’offerta formativa a partire dalla riqualificazione dell’azienda agraria con l’acquisizione a proprietà dell’istituto, laboratori per gli studi tecnici e professionali, mezzi di trasporto; istituzione di un grande convitto per gli studi superiori, nonché di corsi di formazione professionali permanenti istituzionalizzati nei plessi dell’Agrario per l’agricoltura e per il Turismo.

In ultimo, per ricordare a noi stessi, l’azienda agraria è un bene pubblico di natura civica sul quale sono stati investiti nel corso di un quarantennio centinaia di migliaia di euro; ad oggi, in verità anche da ieri, si registra per l’incuria, per l’abbandono e per l’indifferenza di chi è chiamato alla gestione e al governo della cosa pubblica un danno superiore all’investimento realizzato con evidenti danni a carico dell’erario. Chi paga?”

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