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Segue lettera aperta della Coldiretti di Basilicata, a firma del Direttore Regionale Prisco Lucio Sorbo e del Presidente Regionale Antonio Pessolani, inviata al governatore lucano Vito Bardi e all'assessore regionale all'Agricoltura, Carmine Cicala.
Gentilissimi presidente e assessore,
ci preme ancora una volta sottolineare il grave momento di crisi che sta attraversando il mondo agricolo della nostra regione, avversato da emergenze idriche e climatiche, una vaghezza delle azioni da mettere in campo, una scarsità di certezze su quelle in atto, un'emergenza fauna mai risolta con iniziative messe in campo risibili rispetto alla gravità del problema, lungaggini burocratiche che ritardano i pagamenti, una mancanza di risorse economiche e una crescente sfiducia, a tal punto da scoraggiare sempre di più la permanenza delle imprese agricole sul territorio.
L’ampio dibattito sviluppatosi nel corso della riunione del Consiglio Regionale del 6 maggio scorso, conferma ampiamente questa condizione di prostrazione a fronte della quale non si può immaginare che non vi sia nell’intera istituzione regionale piena coscienza di un sistema produttivo già in emergenza e che, al contrario, si possa ancora oggi ritenere che lo stato di crisi idrica sia solo una eventualità al di là da venire.
Ancor più, riteniamo che questa sia l’occasione per segnalare l’enorme difficoltà riscontrabile nella gestione amministrativa dell’attuazione della complessa strategia per lo sviluppo del sistema agricolo e agroalimentare della Basilicata, probabilmente accentuata dalla carenza di risorse umane a ciò dedicate.
Un significativo riferimento può essere fatto all’azione volta a fornire opportuno sostegno al raggiungimento dei primari obiettivi di miglioramento delle pratiche allevatoriali che è stata, giustamente, prevista nel Complemento di Sviluppo Rurale della Basilicata 2023-2027 e che, se ben attuata, contribuisce attivamente al mantenimento delle aziende zootecniche soprattutto nelle aree più interne e svantaggiate e, pertanto, più soggette a spopolamento.
Un impegno quinquennale in materia di benessere animale che ha generato e continua a generare, però, una confusione su importanti aspetti, al punto che per l'anno 2024, di 2800 potenziali beneficiari, hanno fatto domanda solo 900 e di questi una piccola parte alla fine riuscirà a usufruirne. Di fatto c’è:
Alle incertezze e ai ritardi sul primo anno, si è aggiunto l’avviso di apertura dei termini di presentazione delle domande di pagamento per l’annualità 2025 in scadenza il 15 maggio. Tale decisione ha aggravato ancor di più lo stato di confusione poiché: