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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato e una lettera pubblica aperta alle istituzioni, alla cittadinanza e a chi ha responsabilità̀ educativa sul territorio, inviata in redazione dall’associazione MaMa APS – ETS, l’associazione di Marconia, impegnata nella promozione del benessere familiare e comunitario attraverso progetti culturali, formativi e sociali.
Nel comunicato, riferiscono dall’associazione, troverete una panoramica sulle attività e sulla visione dell’associazione, mentre la lettera si concentra su un tema che tocca da vicino moltissime famiglie: la mancanza di servizi estivi adeguati e accessibili, una criticità che si ripresenta ogni anno e che acuisce le disuguaglianze sociali e di genere.
Segue comunicato:
Una associazione inclusiva e capillare che nasce dal territorio: la voce di genitori, persone e cittadini che vogliono restare e migliorare.
MaMa APS è un’associazione composta da donne, uomini, genitori, nonni e zii che vivono il proprio territorio con responsabilità e creatività. Guidata da Carla Cirone, l’associazione si pone come catalizzatore di innovazione, onestà e partecipazione civile, promuovendo attività formative e culturali per favorire il benessere familiare e comunitario.
Chi è una “Mama”?
Una Mama è una persona che lavora o cerca opportunità, che ama la propria famiglia – figli, genitori anziani, animali – e che crede nel potenziale del territorio. È qualcuno che non si arrende, ma anzi desidera costruire un futuro più giusto, sostenibile e felice per i più piccoli.
Tra i valori fondanti dell’associazione:
- il coraggio di porre domande al potere locale;
- la ricerca di analisi concrete;
- la fiducia nell’innovazione e nell’uso consapevole del web;
- l’impegno a insegnare ai giovani l’autenticità e l’onestà.
Cosa fa MaMa APS
MaMa APS promuove:
- formazioni e progetti culturali;
- momenti di confronto aperti alla cittadinanza;
- iniziative che coinvolgono scuole, enti pubblici e Terzo Settore.
L’obiettivo è costruire un tessuto sociale coeso, in cui la partecipazione attiva sia la chiave del cambiamento.
Struttura organizzativa
L’associazione è guidata da:
- Carla Cirone, Presidente
- Maristella Pellegrini e Francesca Leone, Vicepresidenti
- Vanessa Sisto, Segretaria
- Giusy D’Angella, Tesoriere
Un team coeso, competente e motivato, che lavora con trasparenza e visione.
Dichiarazione della Presidente
“Una Mama non resta per rassegnazione. Resta per vivere in un posto migliore… per insegnare ai più piccoli che i semi si possono piantare ovunque, soprattutto a casa propria.”
– Carla Cirone, Presidente di MaMa APS
Queste parole riassumono l’identità dell’associazione: una presenza attiva, positiva e determinata, che crede nella possibilità di migliorare concretamente il proprio territorio a partire dalla vita quotidiana.
Segue Lettera aperta:
Con questo contributo, MaMa APS intende dare voce a un disagio diffuso, stimolare un confronto attivo tra istituzioni, scuole, Terzo Settore e cittadinanza, e avviare un tavolo di co-progettazione territoriale già entro l’autunno.
Oggetto: L’estate non è per tutti. Serve un cambiamento. Ora.
Per tante famiglie, l’estate non è solo vacanza. È un periodo complesso, in cui – finita la scuola – le giornate si allungano, i ritmi cambiano, ma le responsabilità̀ restano.
Per chi lavora, per chi ha figli con bisogni specifici, o semplicemente per chi non può permettersi centri estivi onerosi, l’estate rappresenta un vuoto difficile da colmare.
Nel nostro Comune, ogni anno si ripresenta lo stesso scenario: qualche proposta c’è, ma spesso limitata – iniziative che partono tardi, durano poco, non coprono l’intero arco dell’estate o non rispondono ai diversi bisogni delle famiglie.
Sottolineiamo la necessità di distinguere chiaramente tra le iniziative private, spesso promosse da associazioni o cooperative con risorse limitate ma grande impegno, e le colonie/centri estivi comunali, che dovrebbero rappresentare un servizio pubblico continuativo e accessibile. Confondere questi due
piani rischia di generare aspettative irrealistiche e di scaricare sulle realtà del Terzo Settore responsabilità che non dovrebbero ricadere solo su di loro.
E non possiamo ignorare un aspetto trasversale, che si ripresenta ogni estate: in assenza di servizi strutturati, il carico organizzativo, emotivo e logistico ricade quasi sempre sulle donne, sulle madri.
Sono loro, troppo spesso, a doversi reinventare: riorganizzare orari, ferie, lavoro, logistica quotidiana, per coprire quel vuoto lasciato da un sistema educativo che si interrompe bruscamente. Questo non è solo un problema stagionale: è una disuguaglianza strutturale che si riaccende ogni estate e contribuisce a consolidare disparità di genere e sociali.
Abbiamo ascoltato tante madri – socie e non – e letto post accorati che raccontano la stessa frustrazione. Alcune parole, in particolare, ci hanno colpito. Le riportiamo, perché́ rappresentano voci reali, spesso non ascoltate:
"Il campo estivo serve quando la scuola finisce, non mesi dopo. Non è un lusso: è un supporto
educativo, un’occasione per crescere, socializzare, vivere esperienze. Ma forse, nei posti ‘magici’, quella famosa bacchetta non funziona mai." (Cit.)
"Finita la scuola, inizia il vuoto. Tutto è pensato solo per chi si adatta facilmente. Per tanti ragazzi e famiglie, l’estate diventa tempo sospeso, isolamento, solitudine. E si resta da soli, con il desiderio di partecipare, ma senza occasioni vere per farlo." (Cit.)
È da qui che vogliamo partire. Da quella sensazione diffusa di isolamento e disuguaglianza.
Perché́ crediamo che l’estate debba essere un tempo pieno, ricco di relazioni, accessibile e educativo per tutte e tutti – non un privilegio per pochi.
Una proposta per costruire insieme
Come MaMa APS – ETS, non ci proponiamo di organizzare direttamente i servizi estivi, ma vogliamo stimolare un cambio di visione, avviando un percorso condiviso e duraturo.
Per questo chiediamo – e offriamo – un impegno concreto:
Attivare, entro l’autunno, un tavolo di coprogettazione territoriale, con il coinvolgimento di:
Realizzare una mappatura condivisa dei bisogni e delle risorse già presenti sul territorio, per individuare:
◦ periodi scoperti,
◦ ostacoli economici o logistici,
◦ gruppi con esigenze educative specifiche.
Definire insieme un piano territoriale per l’estate, orientato a:
Valorizzare e mettere in rete le risorse e competenze locali, coinvolgendo:
◦ scuole, parchi, biblioteche, centri sportivi, aziende agricole, oratori e altri spazi pubblici e privati.
A chi ci rivolgiamo
“Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma vogliamo essere catalizzatrici di un processo collettivo di ascolto, dialogo e co-progettazione. Perché nessuna famiglia debba più affrontare da sola l’estate.”
Siamo pronte fin da subito a partecipare e a convocare un primo incontro operativo, aperto a chiunque voglia esserci.
Perché l’estate non sia una stagione vuota, ma un tempo pieno di possibilità. Per tutte e tutti.