Si sono susseguiti interventi di diversa natura che hanno puntualizzato come sia necessario intervenire sotto diversi aspetti:

- aumento della capacità di accumulo;

- riparazione perdite idriche;

- depurazione e riutilizzo acque reflue;

- irrigazione di precisione a basso consumo;

- fonti idriche alternative, compresi i fiumi;

In particolare il Sindaco Domenico Albano, sottolineando come quello agricolo sia il settore portante dell'economia provinciale, ha richiamato l'attenzione su una serie di misure urgenti: necessità di chiedere lo stato di calamità per le condizioni climatiche in corso; verificare i parametri biologici delle acque eventualmente prelevate dai fiumi; concedere agevolazioni e sostegni concreti alle aziende agricole; sospendere o, quantomeno, ridurre il canone irriguo; costituire una conferenza permanente sull'agricoltura.

È stata anche l'occasione per chiedere aggiornamenti sul "Piano Laghetti", progetto lanciato qualche anno fa da ANBI e un'associazione di categoria, su cui si era deciso di investire a livello nazionale, per evitare ulteriori sprechi.

Il confronto con i territori ha fatto emergere l'esigenza di una costante concertazione con i Sindaci concernente il settore agricolo, anche al fine di valutare con puntualità le azioni da mettere in campo a livello regionale e nazionale per mitigare una crisi eccezionale, nonché programmare interventi prospettici.