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Sabato, 11 e domenica 12 ottobre, il Gruppo FAI di Pisticci e della Valle dei Calanchi offrirà ai visitatori la possibilità di immergersi in percorsi suggestivi alla scoperta di luoghi, che custodiscono la memoria, la storia e l’anima più autentica dei nostri borghi.
Il filo conduttore di questa edizione sono le radici storiche, culturali e identitarie. Radici che affondano nella vita quotidiana delle comunità, che hanno saputo resistere al tempo, che parlano di migrazioni e ritorni, che raccontano il legame millenario tra uomo e terra. Sono radici custodite nei luoghi del nostro territorio, come un casino rurale che tramanda memorie nobiliari, vita rurale e spiritualità.
In questa prospettiva, le aperture proposte dai volontari del Gruppo FAI di Pisticci e della Valle dei Calanchi non sono semplici visite, ma occasioni per riscoprire luoghi che attraverso il racconto tornano a vivere, ad emozionare, a insegnare.
A Pisticci il percorso “Borgo e radici: terra di migranti”, racconta la vita quotidiana del Novecento, le motivazioni che spinsero tanti a partire verso l’America e il legame dei migranti con le loro origini.
Da segnalare, in territorio pisticcese, un'apertura eccezionale: “Il Casino Franchi e la Cappella di San Gaetano”. La famiglia Salomone apre per la prima volta al pubblico il Casino Franchi con la Cappella di San Gaetano, svelandone l’architettura, la storia della famiglia Franchi e il suo ruolo nella storia di Pisticci.
A Craco, in collaborazione con la Soc. Coop. Oltre l’Arte, il Monastero di San Pietro apre le sue porte alla mostra “Craco non dimentica – L’eredità di Columella Onorati” dedicata alla vita e all’opera di un figlio illustre, Nicolò Columella Onorati, frate, filosofo, agronomo e naturalista.
A Montalbano Jonico, il percorso per “Strettole e Larghi”: tra Storia e Leggenda, partendo dalle memorie topografiche di Prospero Rondinelli del 1913, svela storie, leggende e paesaggi del borgo antico.
Interessante l'apertura proposta a Tursi, “La Rabatana: storie di Saraceni, Goti e Bizantini". L'itinerario conduce il visitatore tra vicoli e ruderi, testimoni di popoli che si sono incontrati, scontrati e sovrapposti lasciando segni indelebili, per un’esperienza intensa tra storia, mistero e fascino popolare.
Un programma ricco e suggestivo quello proposto dai volontari del Gruppo FAI Pisticci e la valle dei Calanchi, la cui mission è far conoscere il patrimonio artistico e culturale del nostro territorio perché, come affermava la fondatrice del FAI Giulia Maria Crespi, "Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce".