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Braia (IV): 95 milioni di euro in stallo per Acquedotto Lucano, le condotte perdono e le tariffe aumentano

Mercoledì, 15 Settembre 2021

“Oltre 95 milioni di euro di risorse economiche per realizzare condotte in decine di comuni della Basilicata sono praticamente bloccati da anni tra Acquedotto Lucano ed Egrib, e per gran parte non vi è neanche un progetto definitivo da mandare in gara di appalto. Ancora un dato gravissimo per l'economia Regionale, per le imprese, i professionisti e per l'occupazione proprio quando su questi indicatori registriamo, tra l’altro, il record in negativo rispetto al Paese, con il PIL in picchiata e la disoccupazione tra le più alte in Italia.


Un cifra enorme per l’adeguamento di opere irrigue grandi e piccole che incidono in maniera pesantissima sulla efficienza della rete distributiva: in Basilicata, come altrove, gli indici di dispersione idrica sono altissimi e, soprattutto, si ripercuotono sulla bolletta energetica quindi sul consumatore finale, noi cittadini, che paradossalmente dobbiamo anche subire gli aumenti tariffari".

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva. 


“Ho già denunciato le condizioni - prosegue Braia - in cui versa lo stato di avanzamento dell’accordo di programma del Patto per la Basilicata in Consiglio Regionale, in occasione del l’approvazione del bilancio di Egrib, per il cui ente sta ben operando il buon Canio Santarsiero che lamenta, inascoltato da mesi, una carenza di organico oramai diventata cronica.

 


E’ intollerabile l'inerzia che questa legislatura sta facendo ulteriormente registrare, il dato è impressionante se consideriamo che la causa dello stallo, come dichiarato dallo stesso amministratore di Egrib, è l'incapacità di produrre progettualità da parte di Acquedotto Lucano. Come se l'unica strada possibile e percorribile fosse quella interna, a prescindere delle condizioni.

 


Le motivazioni sono assolutamente  inaccettabili, ci sono in Basilicata centinaia di professionisti e, in particolare, ingegneri idraulici che non aspettano altro che poter operare per la loro terra. Se solo fossero messi in libera concorrenza e quindi nelle condizioni di lavorare, anche magari in convenzione, attraverso un regolamento - da costruire unitamente agli ordini  professionali - affiancando professionisti senior e junior, creando team sulla scorta di quanto già realizzato, dal sottoscritto nel precedente mandato da Assessore alle infrastrutture, nel lontano 2013, con la micro-zonazione sismica.

 


95 milioni di euro è un dato semplicemente imbarazzante che si somma a quello pressoché immutato, e da me denunciato mesi e mesi fa, relativo al dissesto idrogeologico. Ammonta, infatti, a 152 milioni di euro, per 150 opere, questo altro stallo, la cui scadenza è stata prorogata  dal governo nazionale, nell'aprile scorso, al 31/12/2022.

 


Ritorno, allora, a chiedere nuovamente, come già fatto nei mesi scorsi, una task force tecnico/amministrativa a cui affidare la preparazione, la messa a bando e la gestione delle procedure di assegnazione dei progetti e la realizzazione delle opere per le quali le risorse economiche sono  in cassa. Una task force che possa, soprattutto, prepararsi a lavorare su quanto potrebbe avvenire nei prossimi mesi, con le nuove risorse europee e PNRR.

 


Nei comuni del materano come Montescaglioso, Pomarico, Pisticci, Aliano, Valsinni Nova Siri, Salandra, Irsina per citarne alcuni, come nel potentino Avigliano, Barile, Picerno, Senise, Lauria per citarne altri, da troppo tempo troppi cittadini e imprese,  attendono il rifacimento o il completamento delle reti idriche e l'erogazione della risorsa idrica che porta economia e sviluppo.

 


Convocherò al più presto  in seconda commissione bilancio e programmazione gli amministratori di Acquedotto Lucano ed Egrib per avere contezza delle motivazioni e delle azioni che si stanno mettendo in campo per risolvere questo problema.

 


Le notizie che ci giungono sulla posizione ancora dubbia del neo nominato presidente  Andretta - conclude Braia - sui ritardi per la nomina del Direttore Generale e la crisi politica in atto che  immobilizza la regione, non solo mettono la Basilicata nelle condizioni peggiori per affrontare sia l’emergenza che l’ordinario ma precludono anche ogni possibilità di intercettare e sfruttare le opportunità che il PNRR ci offrirà. In questo momento la Basilicata neanche lontanamente sembra nelle condizioni di poterle sfruttare al meglio. Non c'è tempo da perdere, non ci sarà un'altra occasione: o si cambia e velocemente o è preferibile tornare alle urne.”