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Arpab, nuovo dg. Non vorremmo ritrovarci nuovamente a denunciare una nomina in assenza dei requisiti

Martedì, 19 Aprile 2022

La pubblicazione dell’avviso per la nomina del nuovo direttore generale dell’Arpab riaccende i riflettori su un ente al quale è necessario restituire la giusta credibilità.

Chiediamo che si avvii finalmente un nuovo corso a partire dalla scelta di una figura che abbia tutti i requisiti di competenza necessari per rivestire un ruolo di direzione istituzionale di un’agenzia che ha come mission il controllo e la vigilanza dell’ambiente e della salute, nella regione che ospita il più grande giacimento di idrocarburi on shore d'Europa. L’Arpab fa parte del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente costituito con la legge 132 del 2016 da tutte le agenzie ambientali nazionali e dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Pertanto, ai sensi dei commi 1 e 2 dell’articolo 8 della stessa legge, è necessario che il direttore abbia requisiti professionali tal da poter “figurare” come curriculum nell’anagrafe dei direttori generali delle agenzie, pubblicata nel sito internet dell'Ispra. Non vorremmo ritrovarci nuovamente a denunciare una nomina in assenza dei requisiti.

La Fp Cgil di Potenza, è bene ricordarlo, in occasione della nomina del precedente dg dimissionario per

le ben note vicende ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza per chiedere di fare chiarezza sulla legittimità della nomina, al fine di valutare se fosse in possesso di alcuni requisiti specifici di ammissione. E il risultato straordinario delle elezioni Rsu in Arpab, 2 elette con un incremento di voti rispetto alla precedente tornata, hanno premiato l’operato della nostra sigla, le denunce fatte e la quotidiana azione di contrasto a una gestione inadeguata e poco aderente ai basilari canoni dell’attività amministrativa.

L’agenzia dopo tanti anni di mala gestione, in un momento topico di grande precarietà organizzativa per la forte penuria di dirigenti, deve avere una governance che sappia dotarsi di un assetto organizzativo tale da garantire ai lavoratori dell’Arpab condizioni ottimali e una risposta organica e stabile alle carenze di organico accumulate che consentano il pieno espletamento delle importanti attività per cui è nata. Si vada oltre l’autoreferenzialità, nominando al vertice dell’Arpab una figura super partes, fuori da schemi di logiche di gestione e/o posizionamenti politici, un professionista affidabile con riconosciuto ed elevato spessore tecnico/istituzionale.

Così in una nota Giuliana Scarano, Carmen Sabbatella (FP Cgil) e Lucia Summa e Giuseppe Rofrano (RSU)