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Dall’ITAA di Marconia alla Guelph University in Canada: un ex studente si racconta

Domenica, 25 Settembre 2022

Riceviamo e pubblichiamo:

Tra le attività di accoglienza previste per le classi prime dell’Istituto Tecnico Agrario di Marconia rientra la testimonianza di un ex studente che merita di essere condivisa.

“La mia avventura all’Istituto tecnico agrario di Marconia è iniziata nel non troppo lontano 2013. Ero solo un ragazzino con tanti sogni, una grande ambizione e una forte voglia di mettermi in gioco sulla complessa scacchiera della vita. Molte volte ho ripensato a quella scelta, fatta dopo le scuole medie, fase in cui non sempre si ha la piena consapevolezza del proprio potenziale. Eppure, se potessi tornare indietro non cambierei nulla. Tutte le esperienze vissute all' ITAA, piacevoli e spiacevoli, mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi. Ho iniziato a pensare alla scelta universitaria già al terzo anno, e volevo fare ciò che facevano in molti. Pensavo di affrontare i test d’ingresso per qualche prestigioso ateneo milanese, con la prospettiva di restare nella grande città per realizzare le mie ambizioni professionali in campo economico. Ero convinto di avere tutti gli elementi per prendere questa spinosa decisione, ma in realtà non avevo visto ancora abbastanza.

Proprio quell'anno, grazie alle opportunità che l'ITAA offre ai suoi studenti, la mia vita è cambiata. L'esperienza che, più di tutte, associo al mio cambio di mentalità è stato un viaggio di tre settimane in Inghilterra. Lì ho avuto l’opportunità di lavorare per una delle più qualificate scuole di lingua inglese, situata nel cuore di Londra, una delle città più belle e cosmopolite al mondo. Nel corso di quell'esperienza ho conosciuto persone provenienti da ogni dove e stretto amicizia con ragazzi dell'Argentina e dell'Arabia Saudita che, come me, avevano le tasche piene di sogni e di entusiasmo. Visitare la Westminster University, apprendere delle attività e dei curricula di studenti italiani che avevano deciso di lasciare la propria "comfort zone" per mettersi in gioco, stava allontanando il mio cuore dalla Penisola. Poi, un anno dopo, alla Wolverhampton University, sempre in Inghilterra, ho sperimentato per qualche settimana quella che è la vita in un campus universitario. Questo ha rafforzato in me la consapevolezza di ciò che avrei voluto vivere per gli anni a venire. L’ altra esperienza internazionale che l'Istituto agrario mi ha dato l'opportunità di vivere è stato un progetto Erasmus, in Francia, nel corso del quale ho lavorato per una rinomata cantina di Perpignan. Le innumerevoli difficoltà che ho dovuto affrontare non hanno fatto altro che provare a me stesso che ero sulla strada giusta, e avrei potuto farcela. Non mi sembra vero, a ripensarci, di aver avuto così tante possibilità in poco tempo. Certo è, che ne sono estremamente grato! Sicuramente devo una parte importante della mia crescita alle esperienze fatte tra le mura scolastiche. Essere prima rappresentante di classe e poi d’Istituto, relazionarmi con docenti e professionisti, ha lasciato il segno sebbene non siano mancati momenti di scontro con insegnanti che non condividevano la mia visione.

Dopo essermi diplomato nel 2018, ho deciso di continuare gli studi presso la University of Guelph, in Canada, alla facoltà del food and agricultural business. La strada che ho dovuto percorrere non è stata tutta rose e fiori, e ho avuto momenti difficili. Per superare le selezioni presso l'Università da me scelta ho dovuto affrontare molti sacrifici. Nel mio ultimo anno di scuole superiori ho dovuto studiare molto per riuscire a conseguire il livello C1 della certificazione IELTS in lingua inglese, uno dei requisiti principali per l'iscrizione. Poi, una volta arrivato in terra canadese, le difficoltà non sono mancate. Nel corso del primo anno ho dovuto misurarmi con grandi sfide: un clima molto freddo, un caleidoscopio di culture diverse con cui relazionarmi, una conoscenza della lingua ancora acerba nonostante le certificazioni conseguite. Ci é voluto tanto impegno e determinazione per arrivare a crearmi una nuova “comfort zone" a 8.000 km da casa. Non è stato affatto facile, ma guardandomi indietro, rifarei tutto. Ogni caduta, ogni vittoria, ogni notte insonne mi ha aiutato a diventare la persona che sono oggi, e ne sono fiero. Ciò che posso dire con orgoglio è che la mia visione, il metodo di lavoro che ho maturato sui banchi di scuola (e affinato con le esperienze), la mia testardaggine e la mia ambizione mi hanno dato la forza di affrontare e superare tante difficoltà. Inoltre, la formazione tecnica e la mentalità pragmatica che ho potuto maturare all'ITAA mi hanno permesso di affrontare con successo importanti esperienze lavorative. Devo dire grazie alla scuola per avermi reso ciò che sono, ai docenti per avermi supportato e aiutato a crescere, e ai miei amici per aver reso la mia esperienza unica. Posso affermare con certezza che l'Istituto agrario è una scuola dove la teoria non è tutto: la crescita personale, la scoperta delle proprie attitudini e la ricerca della propria strada professionale hanno il peso che meritano.

Mi sento di rivolgere ai giovani studenti dell'ITAA, e non solo, questo semplice consiglio: sognate in grande e non fermarvi alle prime difficoltà nel tentativo di realizzare il vostro sogno. Non sarà facile, e qualcuno potrebbe anche provare a scoraggiarvi. Ascoltate e accettate i consigli, ma ricordate sempre che le scelte spettano a voi e l'importanza dei risultati che riuscirete a conseguire dipenderà solo dall'impegno che ci avete messo per realizzarli”.

Simone Ianniello