Mercoledì, 24 Aprile 2024

Comitato Tinchi: ASM continua a fare concorrenza alla grandine: distrugge tutto

Venerdì, 21 Ottobre 2022

E’ di nuovo caos all’Ospedale di Tinchi sul quale, come sempre si accaniscono dirigenti sordi alle esigenze del territorio e della sanità pubblica.

L’ennesima testimanzia di ciò la dà il fatto che dopo 4 anni dalla gara per il rinnovo delle apparecchiature dei laboratori dell’ASM la nuova gara presentava gravi e imperdonabili errori, forse dovuti solo a dimenticanze o, come al solito, espressione di una volontà di chiusura del Laboratorio di Tinchi.

Il responsabile espletò la gara che fu vinta da un’azienda leader nel settore, ma “dimenticò” (volutamente?) di inserire nella stessa gara i reattivi per poter eseguire numerosi esami fondamentali, ma solo per l’ospedale di Tinchi e di Tricarico.
Con molto ritardo il responsabile del Laboratorio di Policoro, dott. Spada, solo a fine Settembre di quest’anno ha fatto richiesta di implementazione dei reattivi dimostrando cosi il suo poco interesse, forse menefreghismo, nei confronti dell’utenza che fa riferimento a Tinchi.

Addirittura ha impedito alla dott.ssa del Laboratorio di Tinchi di continuare, con grande senso di responsabilità, ad effettuare gli esami (che non era in grado di eseguire a Tinchi per la colpevole mancanza dei reattivi), presso il laboratorio di Policoro, senza far pesare il tutto sul personale di tale laboratorio.
Ma il senso di responsabilità della dottoressa non è piaciuto al dott. Spada che ha ordinato al Cup di Tinchi con una comunicazione del 17 Ottobre di non accettare tutte le impegnative contenenti le richieste di esami non previsti dalla gara per Tinchi, cioè praticamente più del 90% di tutti gli esami (marcatori tumorali, epatiti a-b-c e HIV, altri esami di fondamentale importana per l’Endocrinologia, screaming per le donne gravide e tantissimi altri importanti esami). Una inaccettabile vergogna.

A nostro modo di vedere con questa manovra il dott. Spada ha creato una situazione di “interruzione di pubblico servizio“. Dopo mesi è evidente la sua responsabilità per la mancata comunicazione tra i computer di Tinchi e Policoro, sempre esistita precedentemente, creando grossi disagi al già scarsissimo personale dell’Ospedale “Angelina Lo Dico”.
A seguito della comunicazione fatta dal dott. Spada al cup di Tinchi, tutta l’utenza per usufruire del servizio pubblico deve necessariamente andare a Policoro altrimenti deve rivolgersi al privato a Marconia. Confidiamo che tutti questi disservizi, compreso il ritiro degli esami, siano dovuti a pura distrazione, altrimenti rappresenterebbero solo un accanimento contro il servizio pubblico a favore ancora una volta degli interessi privati.
Inoltre il nuovo sistema non è ancora operativo e non permette al cup di mandare tramite E-mail il risultato delle analisi ai pazienti che così devono recarsi fisicamente presso le strutture. E’ questa la “rivoluzione digitale” di Spada, Amoia e Vitulli?
Il dott. Amoia, responsabile del distretto, dopo sette mesi ancora non e’ in grado di rendere operativo il servizio di ambulatorio di otorino nonostante i fumosi proclami. Ancora non c’è il calendario delle prenotazioni nonostante la massima disponiblità della dott.ssa Chiappetta che sette mesi fa fu incaricata. Anzi pare che in questi giorni le abbiano tolto anche la stanza che le era stata assegnata.

Ora ci è più chiaro il motivo per il quale la sanità pubblica nel nostro territorio è allo sfascio visto il modus operandi di questi dirigenti. Lo segnaliamo ancora una volta con forza alla Direzione Generale confidando in un sollecito e rigoroso intervento per eliminare le problematiche denunciate.
La scorsa settimana c’è stato un sopralluogo presso l’Ospedale di Tinchi del Sindaco di Pisticci, dell’assessore regionale Fanelli, del direttore sanitario dell‘ASM Dr. Magno e del direttore Amoia. Ma il giorno successivo il dr. Spada ha ridimensionato ulteriormente l’attività di laboratorio nonostante le assicurazioni del Dr. Magno che avrebbe risolto immediatamente il problema. Chiediamo che il Sindaco, come massima autorità sanitaria locale, stia dalla parte dei cittadini e operi per impedire queste aggressioni alla sanità pubblica sul territorio che è anche il suo.

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