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Ecocentro o verde attrezzato? Le considerazioni dell’avv. Leonardo Galeazzo

Martedì, 29 Dicembre 2020

Nonostante i numerosi appelli volti ad evitarne la collocazione in una zona VERDE il progetto “ecocentro” voluto dall’amministrazione continua ed oggi pomeriggio, 29/12/2020, verrà messo ai voti in consiglio comunale. Che dire? Semplicemente :”  è davvero quello il posto giusto?”(a ridosso del palazzetto dello sport).

Duole constatare che anche questa volta non c’è stato il minimo tentativo di contradditorio sulla questione. Nonostante questo e con la convinzione che la sussidiarietà orizzontale sia una grande fonte di civiltà, non di pubblicità, proverò ad esprimere la mia posizione sulla questione.

L’idea di dotare Pisticci-centro di un ecocentro proporzionato al territorio e, Dio volendo, manutenuto meglio di quello di c.da Feroleto per gli ovvi motivi più volte documentati, è senza dubbio condivisibile ma è  il caso di collocarlo in un’area verde?!

La scelta sembra sconveniente non per partito preso come sicuramente verrà letta, tanto ormai ci siamo abituati, sembra essere tornati al “o con noi o contro di noi” di infelice memoria, ma per motivi assodati e costituenti l’urbanistica moderna. Negli ultimi DECENNI un complesso di motivazioni di natura ambientale correlate alla tutela fisiopsichica dei cittadini, più ancora delle tradizionali funzioni di carattere estetico e ricreativo tradizionalmente associate alla presenza del verde arboreo, hanno portato alla ribalta dell’opinione pubblica, ed in modo sempre più crescente, l’interesse verso il verde urbano.

Un verde urbano che in tutto il mondo viene, sempre più, attrezzato e messo a disposizione deicittadini.
Questo concetto trova apposita disciplina, insieme ad altri standard urbanistici,
in un Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici risalente ad oltre quarant’anni fa
(D.M. 2 aprile 1968, G.U 65,16 aprile 1968, n. 97)
Con sicurezza si può affermare che non è una questione di rispettare un certo numero di alberi per pura prassi, ma l’importanza in relazione a tutti quei servizi che le piante silvane assicurano alla collettività per via della loro stessa esistenza (qualità dell’aria, sicurezza geologica, funzione sociale ecc). Quindi non solo del verde in quanto tale, ma di un verde, appunto, attrezzato, ossia destinato a costituire il contorno o la cornice esterna rispetto
al perseguimento di determinate finalità per le quali il verde è funzionale.

Ne consegue, secondo il Decreto citato, che dovremmo andare in tutt’altra direzione e scardinare quelle dinamiche datate non tanto dal punto di vista temporale, quanto dal
punto di vista culturale evitando di continuare ad applicare politiche secondo le quali il verde è solo un fattore di abbellimento che si può sacrificare. Prendendo spunto, invece, da quei comuni, la maggior parte, dove il verde urbano e peri-urbano svolge ,al di là del valore estetico- paesaggistico, il ruolo per “l’educazione naturalistica ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, con benefiche ricadute sullo sviluppo turistico ed economico della città.”
(In questo senso Filippo Salvia e Francesco Teresi, dal titolo, “ Diritto urbanistico”, edito dalla Cedam di Padova e l’altro testo ad opera di Giancarlo Mengoli dal titolo, “ Manuale di
diritto urbanistico” edito da Giuffrè di Milano).

Confidando in un confronto costruttivo che possa portare a svolgere questo utile progetto ALTROVE evitando di rovinare per sempre l’unico polmone verde di Pisticci centro, segnalo, con spirito di collaborazione, che la zona è manchevole di pubblica illuminazione da tempo, probabilmente intervento più opportuno.

Leonardo Galeazzo