Gli aiuti del Bando sono concessi per la realizzazione di interventi destinati a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura attraverso la riduzione dei costi di produzione, all’ottimizzazione della lotta agli aggressori e delle malattie dell’alveare, nonché all’incremento del livello professionale degli addetti al settore ed infine a favorire il trasferimento delle conoscenze dall’ambiente scientifico a quello produttivo. La disponibilità finanziaria, quale quota di contribuzione pubblica, per la realizzazione delle attività previste dal bando, ammonta a poco meno di 210mila euro. Il programma definisce gli interventi e le azioni della prima annualità del sottoprogramma quinquennale 2023-2027 approvato con D.G.R. n. 913/2022 considerate le risorse assegnate, opportunamente rimodulate e condivise con le principali associazioni degli apicoltori e specificatamente l’Associazione degli apicoltori lucani, il Consorzio Regionale di Tutela e Valorizzazione del miele lucano e con OP Conapi. Gli interventi che la Regione Basilicata prevede di attivare per la campagna 2023, di concerto con le associazioni, hanno le seguenti finalità: offrire assistenza tecnica alle aziende apistiche riguardo alle metodologie di lotta alla varroa e alle altre patologie e all’ottenimento di mieli di qualità; – migliorare l’efficienza gestionale degli allevamenti apistici; – incrementare il livello tecnologico delle aziende apistiche; incentivare l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per la valorizzazione delle produzioni destinate al commercio; favorire il ripopolamento del patrimonio apistico lucano; favorire l’acquisizione di informazioni utili alla caratterizzazione del miele sulla base dell’origine botanica e geografica delle produzioni apistiche. Il presidente Nicola Di Nuzzo sottolinea che dopo la terribile annata 2021 con drastiche perdite dovute alle gelate primaverili, le produzioni 2022 sono state discrete, condizionate dal surriscaldamento globale che ha portato ad una riduzione dei mieli estivi ma un aumento delle scorte invernali. L’annata conclusa ha evidenziato un aumento della produzione che rientra nelle medie ma – aggiunge – possiamo segnalare una riduzione dei ricavi per gli apicoltori lucani. Il miele, purtroppo ancora considerato un bene di “secondaria importanza”, ha registrato un aumento irrisorio di prezzo (da 0,50 a 2 euro al kg).