Mercoledì, 24 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di Simone Caruso che chiede all’ASM di “regolarizzare” la fornitura di materiale per microinfusione di insulina:

“Gentili Redattori,
data la situazione in cui sono costretto a vivere da quasi due mesi a questa parte, Vi chiedo di pubblicare questa mia lettera aperta all’Azienda Sanitaria di Matera.
Innanzitutto, chiedo scusa per arrogarmi la presunzione di scrivere a nome di tutte le persone microinfuse del territorio, perché da persona microinfusa sto parlando e so per certo che la stessa situazione la stanno vivendo anche gli altri.
Sono un ragazzo diabetico e, da più di un anno a questa parte, dopo vari ripensamenti in merito, ho deciso di abbandonare la terapia multiiniettiva e di passare al microinfusore di insulina. Decisione che mi ha portato parecchi vantaggi: innanzitutto il non dover fare iniezioni di insulina ogni volta, perché è la pompa di insulina a somministrarla per me e tutto ciò che devo fare è cambiare sensore e set di infusione una volta a settimana.
Mi costa un po’ fatica inserire il sensore, devo abituarmi al fatto di non poter passare sotto i body scan in aeroporto e di mostrare ogni volta documenti ai controlli di sicurezza, ma sono piccoli sacrifici che vale la pena fare.
Tutto il materiale mi viene fornito dalla ASM, tramite richiesta dell’Unità Ospedaliera e, quindi, ogni sei mesi ricevo la fornitura che mi serve. Questo per lo meno avveniva fino allo scorso dicembre quando, preoccupato dalla mancanza di fornitura (e con quella che avevo ormai agli sgoccioli), ho contattato prima il mio medico, poi la referente dell’azienda che fornisce il materiale e poi, su loro consiglio, la ASM.
Qui mi è stato comunicato che erano “in attesa dell’esito di una gara d’appalto per stabilire chi avrebbe consegnato la fornitura” e che la situazione non si sarebbe risolta prima del 31 dicembre. Ciò mi dava una spiegazione, ma non risolveva la mia problematica: di certo non potevo chiedere il prestito di presidi alle persone che conoscevo - perché di sicuro erano nella mia stessa situazione - così contatto l’azienda fornitrice, ma (ahimé!) mi viene richiesto il numero della richiesta da parte dell’U.O.. Numero che non c’era, in quanto la fornitura era bloccata per mancanza di fornitore!
Ancora una volta ho dovuto rifare un giro di contatti al mio dottore e alla referente e, dopo qualche giorno, è finalmente giunto un pacco con parte della fornitura da parte dell’azienda produttrice. Un’eccezione, più che altro.
A distanza di un mese da tutto questo, ovviamente, la fornitura sta quasi per giungere al termine -  ne avrò ancora per un mese circa - ma dei risultati della gara d’appalto nessuna notizia. Nonostante telefonate, email a cui non è giunta risposta o con risposte del tipo “le informazioni le ha avute” (a dicembre, però!).
Se non si giunge ad una soluzione sarò costretto a ritornare alla terapia multiiniettiva, cosa che manderebbe all’aria tutti i progressi fatti con il microinfusore in questo periodo e che comporterebbe diversi disagi, sia a livello pratico che emotivo: dover affrontare di nuovo lo “stigma” di fare le iniezioni in pubblico ed i controlli della glicemia, chiudersi nei bagni, riempirsi le tasche di aghi monouso e quant’altro. E quindi perdere quello sprazzo di libertà che dava avere un microinfusore.
Spero che qualcuno della ASM riesca a fornire una soluzione a questo. Io attendo risposte”.

Simone Caruso

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