“Ho assistito personalmente al consiglio comunale che si è celebrato a Pisticci e direi che sono pienamente d’accordo con molti dei cittadini presenti e con chi oggi comunica sulle redazioni locali, sul fatto che di “politico”, durante il dibattito non è trapelato un bel niente.

Sono altrettanto d’accordo sul fatto che non è giusto che gli ultimi arrivati in un partito si alzino e comandino (a maggior ragione se il partito è di natura nazionale e strutturato), dove certi ingressi, specialmente dopo essere stati eletti in altre liste (di minoranza) dovrebbero quanto meno essere vietati dai direttivi (almeno fino a nuovo voto).

Purtroppo il più dei candidati durante le amministrative, viene scelto in base al numero di parenti e amici pronti a votarli, in base alle tessere delle numerose associazioni territoriali che posseggono in tasca, oppure in riferimento alla professione che potesse avere riscontro di popolo.

Ahimè, però, la politica è altra cosa; è fatta di: ideali, identità, regolamenti, statuti, militanza, gavetta, attaccare manifesti, riunioni, confronti, visione, lungimiranza, diplomazia e soprattutto di rispetto per gli avversari politici e per gli ELETTORI. Purtroppo, a scapito dei Pisticcesi (tutti) e soprattutto di quelli che hanno votato i protagonisti dell’attuale empasse amministrativo, il danno è consumato. Teniamolo a mente (tutti) alla formazione delle liste e delle coalizioni delle prossime amministrative. Del resto, basta rivolgere lo sguardo a Matera, prossima alle elezioni amministrative, per capire che in certi perimetri politici nulla è cambiato, oppure alle uscite in avanti (del tutto sorprendenti e fuori luogo) di taluni componenti (new entry anche in questo caso) della maggioranza di governo regionale. Ormai è tardi (citando Vasco) per i mea culpa, ma facciamo in tempo a rimediare per la prossima volta”.