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Segue nota stampa di Alessia Araneo, Viviana Verri (Consigliere regionali M5S Basilicata):
Ci sono cose che altrove sembrerebbero dell’“altro mondo”, ma che, in Basilicata, diventano tragicomica realtà. La Basilicata, storicamente, è una delle regioni più isolate di Italia e peggio infrastrutturata: basti pensare che solo il 10% dei suoi comuni è attraversato da una linea ferroviaria diretta. A questa condizione di partenza si aggiunge, poi, il decisionismo dell’assessore alle infrastrutture, Pasquale Pepe, che, senza alcuna consultazione delle parti e senza alcun garbo democratico, parrebbe aver modificato l’offerta commerciale del trasporto su ferro dal primo giugno.
Dopo due mesi di chiusura totale di tutte le linee ferroviarie della Basilicata, l’Assessore, forse risucchiato dalla campagna elettorale a Tolve, ha annunciato la riapertura del servizio dal primo giugno, apportando sostanziali modifiche all’offerta senza, tuttavia, averle concordate con nessuno. Giova ricordare che, in Basilicata, esiste l’osservatorio sui trasporti, istituito con legge regionale 22/1998, la cui finalità dovrebbe essere proprio quella di monitorare l’offerta commerciale. Un organo consultivo che è stato ignorato dall’Assessore della Lega, che ha rimodulato l’offerta pubblica ferroviaria in totale autonomia. Noi, però, non siamo disponibili a vestire i panni delle spettatrici, pertanto chiediamo all’assessore Pepe di convocare immediatamente l’Osservatorio e di venire a spiegare in Consiglio Regionale la ratio che ha guidato le scelte di questa parziale riapertura.
A una prima occhiata, infatti, risulterebbe che rispetto alla tratta Potenza-Melfi, delle 28 relazioni previste dal contratto di servizio con Trenitalia e caratterizzate da un alto numero di fruitori, soltanto 18 saranno ripristinate, il resto andrà ad affollare, ancora una volta, la già rischiosa e congestionata statale Potenza-Melfi, con tutti i disagi del caso.
Rispetto alla tratta Melfi-Foggia, invece, nessuna notizia. Vulture penalizzato e spostamenti verso università e ospedali compromessi.
E se il Vulture non ride, il materano piange.
Matera per quattro mesi non avrà collegamenti per Bari né via Altamura né via Metaponto; il silenzio avvolge la tratta Matera-Ferrandina; il Lucania Express pare essere scomparso dai radar; verranno invece aggiunti treni sulla Potenza-Taranto, frequentati perlopiù da utenza pugliese. In più, proprio su questa tratta, i mezzi impiegati saranno diesel, mentre i 5 pop elettrici sbandierati ai quattro venti dall’Assessore e dal direttore di Trenitalia sembrano essere stati inghiottiti dal buco nero di questo maldestro centrodestra lucano.
Su queste scelte solitarie, eppure tanto strategiche per il nostro territorio, chiediamo conto all’assessore Pepe. Qualcuno dovrà pure spiegare come mai un’azienda di trasporto su ferro ha la quasi totalità dei servizi su gomma a un costo perdipiù assai oneroso.
Scelte, queste ultime, che sembrano soddisfare più le esigenze di Trenitalia e decisamente meno quelle della comunità lucana. Diciamo che il “Prima la Basilicata” - declinato all’occorrenza in “Prima Tolve”, “Prima Bernalda” e compagnia cantante - sembrerebbe lasciare il passo a “Prima Trenitalia”, “Prima Acque del Sud”, “Prima Giorgia Meloni” e prima tutti i padroni a cui Lega e centrodestra stanno lentamente svendendo la nostra Basilicata.