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Venerdì 10 ottobre, I° anniversario della riapertura al culto e ai fedeli della chiesa di San Rocco dopo 12 anni di chiusura e dedicazione dell’altare al Santo Protettore. Per l’occasione, è annunciata la presenza dell’arcivescovo di Matera - Irsina e Vescovo di Tricarico, Monsignor Benoni Ambarus, che presiederà la solenne celebrazione.
Un evento importante, che ci riporta indietro di un anno, quando avvenne, in un vero e proprio bagno di folla, il ritorno di San Rocco di Montpellier nella sua casa naturale nella piazza omonima.
Un volto bello e illuminato il Suo, che a noi sembrò anche sereno, gioioso, compiaciuto e visibilmente sorridente, per quell’indimenticabile evento del giovedì 10 ottobre 2024. In quel tempio e in quella piazza, c’era tutto l’amore, il rispetto e la riverenza che la nostra gente gli ha sempre dimostrato, se ce ne fosse ancora e bisogno
Cerimonia importante e soprattutto, “STORICA” per la nostra città, solo ipotizzando quella che fu la inaugurazione del tempio nel lontano 1933 a conclusione dei lavori di un’opera pregevole firmata da uno dei più grandi architetti italiani, il pisticcese Bruno Ernesto Lapadula. Ipotizziamo però, che anche quella fu una giornata di grande tripudio per il popolo pisticcese, e che abbiamo voluto ricordare a circa 90 anni da quella data che segnò il punto principe, per la nostra città, per un evento, con protagonista quel Santo di origini francesi che dal 1656 è il protettore di Pisticci, dopo essere stato invocato durante una grave epidemia di peste che aveva colpito anche il nostro territorio.
In quella occasione, lo scorso anno, presenti autorità civili e militari, tra cui il Senatore ora Assessore Regionale Cosimo Latronico, il neo Presidente della Provincia di Matera e Sindaco di Pomarico Francesco Mancini alla sua prima uscita ufficiale, il Sindaco di Pisticci Domenico Albano con gli Assessori Dolly Troiano e Rocco Negro, il Capitano dei Carabinieri Comandante la Compagnia di Pisticci Antonio Belardo, il Comandante la Polizia Locale di Pisticci il Capitano Domenica Volpe, il Comandante della Tenenza di Finanza di Metaponto, Luogotenente Ernesto Palagiano, gli Ispettori di Polizia di Stato di Marconia, Ivano Giagni e Nazareno D’Aiuto in rappresentanza del Dirigente Salvatore D’Elia, con la gradita presenza di due Carabinieri del Comandante dell’Arma in grande uniforme. La cerimonia solenne, caratterizzata dalla consacrazione del nuovo altare e celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe A. Caiazzo, allora ancora Arcivescovo di Matera Irsina, affiancato dal Parroco di San Pietro e Paolo, don Rosario Manco e da tutto il clero pisticcese, da don Michele Leone, a don Mattia Albano, don Antonio Di Leo, don Antonio Lopatriello, don Leonardo Sisto, don Fabio Vena, don Franco Laviola, don Giuseppe Ditolve, don Rocco Rosano ex Parroco di San Pietro e Paolo. La celebrazione fu accompagnata dalla presenza di tre intonatissimi cori parrocchiali di San Pietro e Paolo.
Dalle parole del Vescovo, il significato dell’evento che ha registrato la fine della forzosa assenza di San Rocco dal Suo tempio. Don Caiazzo ringraziò i fedeli presenti, autorità civili e militari, il Sindaco e Assessori comunali, in particolare don Michele Leone come responsabile Ufficio Tecnico Diocesano, “Per l’impegno a risolvere il problema del consolidamento, per quanto di sua competenza fino a quando ha ricoperto l’incarico”. Ugualmente ringraziò, don Antonio Lopatriello subentrato nell’incarico a don Leone, l’architetto Paolo Rocchi firmatario del progetto strutturale, l’arch. Renato D’Onofrio firmatario del progetto architettonico ed anche DD.LL. i responsabili Ing. Laura Montemurro e l’ing. pisticcese Raffaele Marra, oltre alla impresa D’Alessandro, maestranze e altre ditte di supporto (tutti, ugualmente ringraziati anche da don Rosario Manco, nel suo appassionato intervento di chiusura), che ricordò, tra l’altro, quelli che erano stati gli anni che avevano caratterizzato l’andamento dei lavori di consolidamento, “con difficoltà - spiegò - superate anche grazie all’aiuto del Signore e di San Rocco, che non ha mai fatto mancare il Suo sguardo “divino” sulla realizzazione dell’opera”.
Quello di don Rosario, ricordiamo, fu un impegno preciso e costante nella lunga, difficile operazione di completamento dell’opera, apprezzata dal Vescovo e da tutti i fedeli.
Quella indimenticabile serata, si concluse con la cerimonia di dedicazione e benedizione del nuovo altare, il dono di una speciale riproduzione della Chiesa di san Rocco (opera del Prof, Barbalinardo) a don Caiazzo e un caloroso, lungo applauso da parte dei numerosi fedeli che non sono voluti mancare a questo storico appuntamento, che il Sindaco Domenico Albano volle sottolineare, come “una storica data per la nostra città, ora “più ricca”, per un tempio che mancava da tempo, ma anche “più protetta” dal suo Santo Protettore, finalmente ritornato nella sua casa naturale”.
Michele Selvaggi