Quello dell’arrivo a Matera, è ormai cosa certa, atteso che gli organi di stampa, in primis la Gazzetta dello Sport di Milano, organizzatore di 119 edizioni della corsa rosa, tra gli arrivi delle prime tappe, ha incluso proprio la città di Matera con la carovana proveniente da Ceglie Messapico.
Perché pensare che Pisticci possa essere incluso nel percorso che porta alla città dei Sassi? E’ presto detto: nella bozza di percorso, la cartina pubblicata e riferita anche alle prime tappe della corsa, da noi visionata, nel tratto di percorso Taranto - Matera attraverso la Jonica, si nota una svolta a destra con direttrice Matera e la cosa non è chiara perchè non si capisce bene quale potrebbe essere il tratto stradale scelto per raggiungere il nostro capoluogo. A guardare la cartina, le varianti sono almeno tre e la prima riguarda direttamente il tratto stradale Metaponto - Matera; altra possibilità sarebbe l’attraversamento della Basentana fino al bivio di Ferrandina per svoltare poi attraverso la SS.7 che porta al capoluogo. La cosa appare un po' irrealizzabile, attesa la presenza di diversi, interminabili cantieri stradali nel tratto tra Bernalda e Metaponto, cosa che comunque sarebbe di impedimento al passaggio della corsa. Non resta quindi, la possibilità di proseguire attraverso la Jonica e raggiungere il bivio di Pisticci, puntando sulla nostra città attraverso la provinciale per Marconia, Tinchi e proseguendo per lo Scalo, tratto di Basentana fino al bivio di Ferrandina e svoltare sulla SS. n.7 diretta a Matera, dove è fissato il traguardo di arrivo, anche questa volta in via Dante. Ma non finisce qui, perchè il giorno dopo, la corsa rosa, toccherebbe la città di Potenza come sede di partenza per la prossima tappa diretta a Napoli. Se il terzo, è il percorso giusto, il Giro Ciclistico d’Italia, tornerebbe ad interessare la città di Pisticci, esattamente dopo 40 anni, da quel giovedì 24 maggio 1984 quando la carovana rosa attraversò il nostro centro, salutato con grande entusiasmo e simpatia dalla nostra gente, con finale sul viale Ontario di Marconia, dove, purtroppo si consumò un arrivo “farsa” e senza volata terminale a causa di quello che fu definito il “primo sciopero ciclistico” della storia della corsa su due ruote.