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Il saluto della città e del popolo pisticcese ai riti della settimana santa. Una ricca e suggestiva processione del pomeriggio e serata, uno dei momenti emozionanti più intensi e altamente partecipati al seguito dei simulacri del Gesù morto e dell’Addolorata, nel silenzio della folla e nella voce dei canti tradizionali e delle note funebri della banda cittadina, al seguito del lunghissimo lento e mesto corteo che il concentramento in piazza San Rocco aveva riunito per poi sfilare lungo Corso Margherita, Piazza Sant’Antonio Abate, Corso Metaponto, via Ariosto, via Cirillo, Piazza dei Caduti, via Cantisano, e concludersi nella gremitissima Piazza Umberto Primo, il salotto di città.
Quest’anno, contrariamente agli anni scorsi, non era stato istallato il palco per la benedizione finale e lo scioglimento della processione. Ci ha pensato il Sindaco Domenico Albano - al seguito di tutta la processione con alcuni componenti della Giunta Comunale e alcuni consiglieri - offrendo la disponibilità del balcone centrale del Palazzo degli Uffici al Parroco di San Pietro e Paolo e della Chiesa madre di Terravecchia, per una testimonianza finale e la benedizione alla folla partecipante.
Con don Rosario, don Michele Leone, don Antonio Di Leo, Don Antonio Lopatriello, don Mattia Albano.
Don Manco, si è detto compiaciuto della grandissima partecipazione di fedeli alla processione dei Misteri, poi soffermandosi e percorrendo gli ultimi drammatici attimi di Gesù prima di spirare sulla Croce del monte Golgota Un moment di dolore che don Rosario ha voluto dedicare a tutte le persone morte per violenza nel mondo, attraverso un minuto di silenzio della piazza. Attimi toccanti e di grande raccoglimento e commozione con i volti e gli occhi inumiditi di tanta gente. La folla pisticcese ha risposto così a questo particolare momento di fede che, purtroppo, allargando lo sguardo valicando i confini locali, è stato come un invito alla folla di Piazza Umberto, di guardare ai simulacri per ricordare altri momenti di dolore con i vari conflitti di guerra in varie parti del mondo. Un pensiero finale per Papa Francesco e alla sua salute, prima della benedizione finale da parte di don Rosario Manco con gli auguri ai presenti e alle proprie famiglie per “una Santa Pasqua tranquilla e serena”.
Ha chiuso la serata, lo scioglimento del lungo corteo e il ritorno in processione nelle varie chiese di partenza. Una ricca, suggestiva e significativa giornata, quella della celebrazione dei Misteri di quest’anno a Pisticci, forse anche un pò particolare rispetto al passato, che la nostra città non dimenticherà.
Michele Selvaggi
Dopo la notizia del trasferimento dell’Arcivescovo delle Diocesi di Matera-Irsina e Tricarico, Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, nella nuova sede della Diocesi di Cesena-Sarsina, questo il messaggio di don Michele Leone: “Lo ringraziamo per tutto il bene dato alla nostra Diocesi e lo accompagniamo con la nostra preghiera in questa nuova chiamata”.
Per la nostra città, una giornata storica quella di domani, giovedì 10 ottobre 2024. Dopo oltre 10 anni infatti, riapre al culto e ai fedeli, la chiesa del nostro Santo Protettore San Rocco.
E’ sempre un bel vedere quei tanti bambini in festa, dopo un anno a contatto con le prime nozioni imparate nel mitico Asilo Bianca Fiora di via Roma (con il suo quasi secolo di vita).
Una significativa, trepida attesa a circa due mesi e mezzo dalla celebrazione delle festività patronali di agosto. Una intera città e territorio infatti, si chiede, se la Casa di San Rocco, dopo circa 12 anni di forzata chiusura, finalmente sarà riaperta al culto e ai fedeli in quella occasione. L’auspicio è sempre vivo, proprio grazie, chissà, ad un miracolo del nostro Santo Protettore.
Ricordiamo quell’ importante annuncio del Parroco di San Pietro e Paolo don Rosario Manco del 16 febbraio scorso, che attraverso una nota parrocchiale comunicava, con grande gioia, che nella giornata di venerdì 15 febbraio 2024, erano stati portati a termine i lavori di consolidamento del tempio dedicato al Protettore della nostra città. Le opere in questione, in particolare, avevano riguardato la messa in opera degli gli ultimi cinque pali nella sacrestia, ubicati nella parte sottostante del campanile. In particolare, questi lavori di consolidamento, sempre secondo quanto comunicato dal Parroco, erano stati eseguiti e portati a termine da una impresa con sede nella città di Verona, la NOVATEK. Dovevano seguire altri complementari interventi agli impianti interni, allora, di imminente realizzazione.
E’ chiaro, che dall’ annuncio di don Rosario, l’attesa è cresciuta di giorno in giorno per i fedeli della nostra città, che attendono ormai la riapertura della chiesa del protettore, da quell’ottobre 2012, quando fu chiusa per evidenti e gravi cedimenti strutturali lungo la navata destra del tempio progettato - ricordiamo - dal grande architetto pisticcese Bruno Ernesto Lapadula nei primi anni 30.
La chiusura, una vicenda dolorosa che aveva registrato la preoccupazione non solo del parroco don Manco, del clero e dei fedeli pisticcesi, ma anche della Curia materana. Come è noto, la statua del Santo, da poco restaurata, grazie all’impegno dello stesso don Rosario e con il contributo dei fedeli, è stata spostata più volte: prima nel locale attiguo al tempio e, successivamente, in un ambiente più grande e con maggiore capienza di fedeli, lungo Corso Margherita e non lontano da piazza San Rocco. E qui che ora la statua viene ospitata e dove vengono celebrate messe e altri riti.
La nostra comunità e non solo la parrocchia di San Pietro e Paolo, aspetta con ansia la riapertura del tempio, luogo importante e centrale per tutti i cittadini che in esso vedono un irrinunciabile simbolo identitario della nostra città.
E’ la occasione, comunque, per dare atto e ringraziare don Michele Leone, prima come cittadino di questa comunità e poi come già responsabile dello Ufficio Tecnico diocesano, per l’impegno a risolvere il problema relativo alla chiesa di San Rocco, per quanto di sua competenza e fino a quando ha ricoperto l’incarico. Impegno comunque condiviso e portato avanti dal Parroco don Rosario, che ha curato, come si deve, e in tutti i particolari, la difficile operazione ormai al suo completamento. Ugualmente va ringraziato don Antonio Lopatriello, nella qualità di attuale Direttore dello Ufficio Tecnico della Curia materana, per l’impegno a favore di questa ormai annosa questione.
Non resta che pregare e attendere che tutte le difficoltà possano essere superate e tutto si possa definitivamente completare, affinchè e prossime festività di metà agosto 2024, possano finalmente svolgersi, dopo diversi anni, con la Casa del nostro amato protettore, finalmente aperta al pubblico e al culto.
nella foto la chiesa di San Rocco prima dell'inizio dei lavori
Michele Selvaggi