28Aprile2024

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La "Vallisa" a Marconia con CeCam

Il famoso telecronista del motomondiale Guido Meda direbbe “Di Lena c’è”. Al Ce.C.A.M. (Centro Cultura e Arte Magna Grecia) di Marconia infatti il tocco del neopresidente Di Lena è innegabile. Nel primo degli appuntamenti dell’era dileniana, ad onorare la rinnovata sede dell’associazione - sabato 30 maggio - è stato il docente universitario, direttore della celebre rivista culturale “La Vallisa” Daniele Giancane che, accompagnato dal professor Nicola Accettura e dalla professoressa Angela Giannella, ha incantato per più di due ore una concentrata platea.
Il Presidente dopo aver fatto gli onori di casa ha presentato il professor Giancane illustrando ciò che la rivista letteraria (dallo stesso diretta) “La Vallisa” fa, ricordando che ormai da trent’anni presenta costantemente pagine dedicate alla saggistica, alla critica letteraria, alla poesia italiana e straniera, alla narrativa, alla linguistica, alla musica ed alla letteratura, ad un osservatorio di libri, alle recensioni, al dialetto, alla poesia dialettale ed anche ai premi letterari e di poesia.
Una rivista qualificata, completa ed esauriente che soddisfa anche i più esigenti lettori e cultori delle materie trattate, che si avvale di stimati collaboratori tra critici, poeti, giornalisti, scrittori e musicisti; praticamente indispensabile per chi ama tutto ciò che il termine cultura investe.
Prima di lasciare il timone agli ospiti, Di Lena ha passato la parola al vicepresidente dell’associazione - la professoressa Grazia Giannace - che ha regalato la lettura di una relazione (scritta dalla stessa) dal titolo “C’era una volta il Sud e c’è ancora”. Un excursus storico sul nostro Sud che va dal Regno di Napoli ai giorni nostri passando per il brigantaggio e le guerre mondiali. Un Sud interessato dalla “questione meridionale” forse mai risolta, dove oggi - a 150 anni dall’Unità d’Italia - sente sempre più vicina l’ombra del federalismo.
Quel Sud che è il luogo della cultura alta e di quella popolare, dei valori semplici, della spontanea accoglienza, dell’ospitalità, del mare “profondo e odoroso di sale” e dei calanchi.
Un Sud - ha concluso la professoressa Giannace - sublimato che diviene canto, suggestione, che diventa orgoglio per chi ha la fortuna di esserci nato e per chi ha la fortuna di viverlo.
Il professor Giancane ha spiegato l’importanza, spesso sottovalutata, della poesia e ricordando che come già il Pasolini aveva prospettato, essa è una forma di resistenza contro l’omologazione del mondo. 
Il professore ha definito la poesia come la massima espressione di sé, una cosa vivente che oltre a creare emozioni, crea una sorta di luogo dove queste emozioni si contagiano;  e proprio come un insegnante riesce a contagiare la passione ai suoi studenti, così riesce a farlo la poesia ai suoi lettori.
Molto atteso e altrettanto seguito è stato l’intervento del professore di chimica Nicola Accettura, che ha spiegato come - rifacendosi proprio alla sua materia - riesce a coniugare la scienza con la poesia. Particolarmente suggestiva, infine, è stata l’interpretazione della prof.ssa Angela Giannella che attraverso la recitazione di alcune poesie ha spiegato come con essa si cerca di penetrare il buio, quel buio che a volte troppo spesso interessa le nostre vite.
Il presidente dopo aver ringraziato gli ospiti e quanti si sono resi disponibili per la riuscita della serata, ha congedato tutti non prima di aver proposto al professor Giancane una sorta di gemellaggio con “La Vallisa”; proposta che lo stesso Giancane non ha potuto non accettare.

 

Giovanni Borraccia